martedì, ottobre 13, 2020

GIACINTO PLESCIA onphalousia

@@@) sp@zitempi sublimi: ....ontopologi@ dell'ontopokroni@


........... PHERECYDES svelò la differenza ontoteologica o mitologica del Chronos sublime e la Chthonie o Ground o grund, o meglio ab-grund che spazeggi ontoteologica o mitopoietica sublime. ANAXIMANDro disvelò l'apeiron che spazitempeggia quale physis che infiniteggi senza fine, infiniteggia sublime e dynameggia, mentre Diodorus e Democritus differenziarono l'apeiron e l'archè che cosmeggi, quale cosmesi o kalousia o bellezza finita dell'infinito sublime anaximandreo: delicate membrane spazeggiano ontopologiche, quali varietà sferiche o phenomena, quali imago dell'ecstasità eonyka che platoneggi o eidousia, o ideale Cronotopia della Physis Ontopologica. Lo spazio è la libertà che situeggi, Spazeggi, trascendeggi, ondeggi, campeggi il deieggiare, là ove gli dei sono fuggiti, Gli spazi lì sublimeggiano. Lo spazio è la libertà che sublimeggi. Nello spazio il sublime disvela eventi, transcenteggia sublime. Cos'è lo spazio che sublimeggi? La natura di quell'evento è il sublime. Ma qual è il sublime? Che cosa ne è del vuoto che spazeggi? Il vuoto è sublime ondeggiare. Il vuoto non è più nulla, nulleggia. Né è l'evento che decostrueggi, è un' eventità che sublimeggi, decostrueggia la sublime differenza. L'evento della differenza è il movimento che disvela le differenze sublimi e sublimeggi o transcendeggi, è la differenza ontopologica heideggeriana quale struttura ontopologica che eventeggi l'esserità dell'entità in parausia o sublime parousia, è la parausia sublime dell' esserità che decostrueggi e fenomeggi, esserità della purezza della presenza sublime che spazeggi, quale spazità indecidibile dell'evento che decostrueggi, è in decostruzione là l'ontopologia, cioè l'ontopologia sublime che transcendeggi sublime ontopologico essere-parausia stabile della spazità dell'eidousia o entità ideale spaziale, ontologia e topologia transcendeggiano l'eventità sublime, la struttura ontopologica del sublime: evento che spazeggi l'Ontopology Dasein. Luogo o Chora che sublimeggi, è l' eventità, l'eventeggiare della verità che dà la fondatezza al mondeggiare. La verità che sublimeggi è excstasità, nell'excstasità sublime della verità quale eventità dell'esserità. Nell'arte sublime che sublimeggi l'esserità dell'entità nella libertà. L'arte è la spazità sublime che sublimeggi. Heidegger ricordò l'ondeggiare metafisico aristotelico dello spazio come insieme di luoghi finiti in grandezza e qualità, lì lo spazeggiare è pura estensione omogenea, uniforme, calcolata-parcellizzata, per trasformarsi con Kant in forma prioritaria intuitiva. E' qui che Tecneggi la filosofica. Se la Tecnica spazeggia, l'arte atarasseggia, epocheggia o sublimeggia: ondeggia sublime la spazità dell'essere, sublimeggia al di là della sua determinarezza calcolante; cos'è la spazità sublime che sublimeggi? è lo spazeggiare dell'esserità sublime, o Dasein che sublimeggi, essercità oesserità che transcendeggi. Quale spazità che spazeggi. Raum raumt: lo spazio spazeggi, così come Welt weltet, il mondo mondeggi, spazeggiare la libertà, sfoltire, diradare, ondeggiare eventi, eventità, transcendeggia l'Esserità e tempità, già s'in-spaziano: ein-räumen, la Lichtung che sublimeggi, la radura ove abiti poeticamente la verità o poeteggi, o poieseggi o poeticheggi intesa come chiasma che chiasmeggi, ontopologia che splendeggi e nascondi, evidenzi e custodisca in sé il mistero. In L'arte e lo spazio ondeggia lo spazio, spazeggia, è libertà dispiegante luoghi e la scultura un ondeggiare dei luoghi. Vuoto ontopologico, ciò-che-dà-spazio, Einräumende che sublimeggi, che raccolga, la chora sublime del Timeo che platoneggi risonante in Aristotele nella Fisica come topos, o luogo. In ontopologia sublime della radura sublime ove si possa fondare l'archè dell'architettura, la sua origine sublime fondata dall'archegete, è il celebre saggio heideggeriano:Costruire, abitare, pensare il sublime. Se lo spazio spazeggia quale vivenza, erlebniz che soggiorni e tempeggi nel mondeggiare, è l'ondeggiare del luogo, o contrada, ondeggiare che spazeggi in libertà, arcifigura, forma originaria della libertà che spazeggi libera del movimento che transcendeggi l'esserità sublime o singolarità che spazeggi, varia, incurveggi nello spazeggiare: lo spazio spazeggia nella sua libertà e curveggia o echeggia, ondeggia in contrade ove l'esserità vi abiti poeticamente, o poeteggi il curveggiare. Più filosofica della scienza e più rigorosa, più vicina all'Essenza della Cosa stessa, è l'arte sublime. L'arte è lo spazio o sublime che spazeggi o incurveggi spazitempi. Dasein sublime che sublimeggi o l’essere exstasità o esser-fuori-da, l’esserità dell’esserci è l’e-stasità che incurveggi spazitempi sublimi: esserità che e-staseggi il sublime. Spazio sublime del sublime che e-staseggi e incurveggi l’esserità sublime che spazeggi:essere che transcenteggi e incurveggi Esserità che spazitempeggi, quale essercità che sublimeggi. E' l’essercità che sublimeggi l' essere-la-radura-sublime, Lichtung-sein-sublime che spazeggi il sublime, la radura sublime che sublimeggi e incurveggi esserità sublime, non una qualità tra le altre, ma la fondamentale dell’essercità sublime che spazeggi nella radura sublime o Lichtung sublime che incurveggi l’esserità. Nel pensiero poetante heideggeriano l’esserità si dà sublime, sublimeggia, transcendeggia sublime nella verità dell’esserità sublime, è nella verità o eventità che incurveggi spazitempi. Heidegger spazeggia l’esserità e estaseggia il sublime o transcendeggia l’esserità nella verità, l’esserità si dà e può darsi soltanto là ove si spazeggia quale sublime svelarsi che sublimeggi e incurveggi esserità, non c'è senza spazeggiare l’essercità sublime che sublimeggi. I tigli del castello-giardino e lo sguardo oltre il muro splendono in brillanza e curveggia nel tempo la Pasqua, o dietro la collina il prossimo Natale. Dal campo chiasmeggia e curveggia verso la foresta il sublime. Poi c'è il curveggiare e si saluta in alto. Eventeggiano sul banchetto alcuni grandi pensieri poetanti, da interpretare. Ogni volta è un enigma o eventità, ma il curveggiare è in vista, là nel campo della radura sublime ove spazeggia l'essercità, lì incurveggia il piede sull'estensione della diradanza che risplendeggi. Tempeggia lì l'essercità, ondeggia l'eventità che curveggi, nei pensieri poetanti curveggia e ondeggia sul sentiero sublime ove il sentiero interrotto incurveggia. Il sentiero sublime dell'esserità ondeggia al curveggiare del pensante poetante come a quello dell'albeggiare.Con il lungo passare degli anni il curveggiare spesso riecheggia reminiscenze di gioco e di scelte,quando si è sotto il colpo d' ascia lì nella radura del bosco, lì si curveggia attraverso boschi e radure sublimi. Qui ondeggia il tempo, la tempità incurveggia. La Risonanza è nascosta, è invisibile quale splendezza del curveggiare. E' la cura sublime. Nel corso del tempo curveggia la distesa dei cieli, si radica nelle tenebre dell'abisso sublime, curveggia nei più alti cieli elevati e sublimi. Ancora una volta incurveggia per ciascuno che passeggi in ogni stagione, con una prossimità curveggiante. Se sulle Alpi al di sopra della foresta il crepuscolo serale nel corso di un crinale collinare è saliente in estate e curveggia nell'albeggiare, se il vento da Est aleggia, se giorno dopo giorno la nebbia ondeggia la tristezza sui campi il mondeggiare è L'enigma sublime dello spazio che tempeggi, o del tempo che spazeggi e ondeggi in un lungo periodo di tempo. La distesa dell' abitare sublime dà l'eventità che mondeggi. È solo Dio, è Dio, è il sublime. Sono lì la loro origine. Il pericolo minaccia. Il Campo sublime percorso riecheggia una vivenza che ama curveggiare, e spazeggiare in eventità sublimi, è Kuinzige o essercità sublime invisibile. Nessun curveggiare della tempesta d'inverno emoziona di primavera. Ma in un'unica armonia, lì echeggia silente il sublime, ondeggia sereno. Il sapere è serenità sublime che transcendeggi. L' enigma splendeggia nel sublime. Dietro il castello torreggia S. Martin. Lentamente undici colpi di ore svaniscono nella notte. Il campanile trema sotto i colpi dell'ora di martello, la cui risonanza nessuno dimentica. Il silenzio è più silente. È l'anima? È il mondo? È Dio? è il sublime. Tempeggia il sentirsi a casa, lì ondeggia l'invisibile sublime o sublime poetante che sublimeggi. Heidegger disvelò così la Gestell sublime che poieteggi o tempeggi o spazeggi. Gestell sublime del Dasein che spazitempeggi. Dasein è l'excstasità sublime tempità che spazeggi: è l'eventità che spazeggi per Heidegger, invisibile poiesis, è l'invisibile-esserità-sublime, è spazità-sublime che sublimeggi o vuotità sublime che spazeggi. E' spazità che consenta la risonanza o il Kuinzige o La Gelassenheit sublime, è la stabilità ontopologica che spazitempeggi, è La verità dell'eventità, è la Gelassenheit l'abnegarsi sublime che sublimeggi. Gelassenheit è l'abneganza sublime che spazeggi, la sublime nullità che nulleggi, lì nulleggia o nienteggia la kronotopia sublime, la verità della sublime Gelassenheit, veritas sublime che incurveggi o abnegheggi, sublimi eventità. Meister Eckhart svelò l'idea di Gelassenheit sublime che nulleggi. Gelassenheit quale Esserità che transcendeggi o nulleggi o nienteggi nell'abissalità sublime, esserità che spazeggi o vuoteggi o nulleggi nell'Esserità sublime. Eckhart vuoteggia o vuota la spazità che nulleggi, o tempeggia nella nullità sublime. Meister Eckhart svelò Il Gelassenheit sublime che sublimeggi o spazeggi nella nullità che vuoteggi, o nella nientità che transcendeggi. Il Gelassenheit di Eckhart è il sublime curveggiare che nulleggi. Eckhart è l'archegete della sublime INDIFFERENZA che spazeggi nell'aletheia sublime, eventità del Gelassenheit. Lì curveggiA la sublime Gelassenheit che poeteggi l'eventità. Dasein sublime che nulleggi o Esserità-spazità del sublime che spazeggi, o spazitempeggi nell'esserità risonanza che risoneggi. Esserità sublime che sublimeggi o nulleggi quale Gelassenheit dell'eventità sublime. Quale sublime Gelassenheit che annienteggi. Gelassenheit che ANIMeggi la sublime Esserità che sublimeggi. Heidegger svelò il chiasmepochè del Gelassenheit-Kuinzige che spazeggi, o il Gelassenheit-Kuinzige che chiasmeggi nella sublime abneganza che nulleggi. La Gelassenheit che nulleggi o nihileggi il sublime poetante? Gelassenheit che nulleggi quale sublime che poeteggi? Gelassenheit che spazeggi quale sublime che nihileggi? Sublime poetante che nulleggi nella spazitempità dell'Esserità Gelassenheit. Esserità Stabile che spazeggi e incurveggi sublime. Heidegger disvelò il sublime poetante che nulleggi, è Gelassenheit che spazeggi, o spazitempeggi e incurveggi l'eventità sublime che transcendeggi il sublime. Heidegger svelò con l'ontopologia del Gelassenheit l'abnegarsi del sublime, o l'abissalità che nulleggi il sublime che nihileggi? Gestell sublime che spazeggi l'abneganza che nulleggi. La filosofia di Heidegger è qui per spazeggiare il fascino sublime onteologico del sublimeggiare ontopologico, quale ontologousia sublime. Ge-Stell-sublime che spazeggi l'ontopologia sublime. La sublime abneganza che nulleggi è l'Esserità Sublime dell'Essere che spazeggi. Gli eventi del sublime che nulleggi è il pensiero poetante del sublime che poeteggi o spazitempeggi nella nullità che nulleggi, o nella nientità che nienteggi o nihileggi nella stabilità che spazeggi l' ontopologia sublime. La differenza ontopologica del Sublime poetante che nulleggi la spazitempità, è la Gestell-gelassenheit sublime che spazeggi ontopologicamente. Gestell ontopologica del sublime che sublimeggi. Gestell sublime che spazeggi in Gelassenheit che sublimeggi la Gelassenheit poetante. Sublime ontopologia che spazeggi sublime, dal fascino sublime della Ge-Stell Sublime dell' Esserità. Gli eventi sublimi spazeggiano la nullità sublime che nulleggi, ma nella stessa spazitempità che incurveggi il Sublime del dio che ci può salvare o abnegare in Gelassenheit sublime. L'Ereignis spazeggia il sublime che sublimeggi nell'Ereignis: sublime che spazitempeggi sublime l' esserità. L’esserità sublime spazeggia quale essere in luce e abita nel sublime dell’essercità: ontopologia che sublimeggi come fondamento-abisso del sublime. La verità del pensiero poetante dell’esserità sublimeggia già nella Chora che spazeggi il sublime spaziale. Gegenstand Sublime Dasein o l'esser-ci Sublime Dasein ontopology, essere-Dasein nell'esserità-sublime quale esserità-per-la-SPAZIALITA' o Dasein dell'essere lì che spazeggi, al di là del semplice tempeggiare, per essere spazio-che-tempeggi-in-excstasità transinfinita. Chora è lo spazio sublime che spazeggia o Platoneggia, il più abissale sublime che sublimeggi. Nietzsche o il sublime Zarathustra inondeggiarono quel curveggiare. Così parlò Zarathustra il sublime che sublimeggi Nietzsche-Zarathustra: fondeggiare sublime dell'ondeggiare che curveggi. Schelling o Leibniz o La frattalità kronotopica che apeironeggi di Anaximandro, o i frammenti dell'archè di Anaximandro consentirono all'Ontopologia degli spazitempi di Anaximandro di dispiegarsi nella vuotità o nullità SUblime, lì transcendeggiò la PHILOSOPHY della temporalità nel Timeus Platonico: lì il modello paradigmatico svelò il curveggiare che Platoneggi e Cosmeggi quale adeguatezza della verità Platonica paradigmatica. E' l'universo paradigma degli spazitempi Platonici quale estasità exstatica del curveggiare, o paradigma della physis che transcendeggi e si dà quale fenomeggiare visibile dell'idealeggiare invisibile, ma intuibile con la metafisica della verità o logousia animata. Solo così è possibile percepire le differenze spazitemporali dei phora o dei periodos o delle periphoras o dei kykleseos: ondeggiare del curveggiare paradigmatico pitagorico dell'identità tra aritmos e curveggiare degli spazitempi, in un sublime armoneggiare o cosmeggiare e mousikeggiare, quale perfeggiare o idealeggiare dell'eterno sphereggiare incurveggiante Platonico. Si dà così l'ondeggiare degli spazitempi in dinamicheggiare sublime e infinito apeironeggiare sublime, ma fenomeggia quale discreto e finito, anzi aritmos, senza ritmo, in stasi inerziale o contrastanza o gegenstand, attimeggiare, atteggiare, o essere il curveggiare, o fenomeggiare nell'esserci del discreto quale singoralità temporale della parousia, o apriorità dell'archè della kronotopia infinita. E' la differenza nella temporalità che si dà quale aritmos della parousia per curveggiare la transcendenza ed eventuare il curveggiare che futureggi, o futuro anteriore, o eterno curveggiare o apokatastasy sublime. Finito ed infinito non sono possibili nella stessa frazione di tempo: l'apeironeggiare dovrà essere frammentato ed i suoi frattali fondare la rigorosità e l'esattezza, altrimenti la divisibilità o l'analitica o la dyairesis o la chiasmepochè infinite possono creare dei paradoxa spazitemporali infiniti. Aristotele inventò così le distanze discrete irriducibili nella temporalità, memore delle omeomerie anaxagoriane, ma sempre nella dynamis dell'essere nella parousia e di essere nel futuro o nel futuro anteriore. Leibniz svelò una PHILOSOPHY ontoteologica degli spazitempi quale relatività Leibniziana della simultaneità degli eventi: Gödel si ispirò a quel paradigma per incurveggiare l'apokatastasy kaosmika sublime o monadeggiare sublime. Leibniz curveggiò la relatività della simultaneità degli eventi nella monade dynamica sublime. Leibniz con la sua ontoteologia della monade incurveggiò la verità che si eventui sia nei fenomena, sia nelle verità nascoste o kryptate o non ancora in dis-oblio nell'ondeggiare sublime ed infinita: è la Leibniz-Theory della Tempità Ontoteologica che transcendeggi e si dà curveggiante Leibniz-Theory degli spazitempi, giacchè nella struttura ontopologica della monade non c'è più differenza sia nell'endogeno che nell'extramonade, che mondeggi, o incurveggi sublime ed infinita. Leibniz curveggia la struttura ontopologica degli eventi simultanei degli spazitempi che dynameggi sublime le endemonadi, o le extramonadi in sistole e dyastole o quali intermittenze sublimi della struttura ontopologica della monade: è il curveggiare della tempità o degli spazitempi sublimi, quali eventi virtuali nella monade sublime o chiasmonade o eventi dynamici sublimi che noumeggino o noeteggino nel pensiero pensante. Axiomi degli eventi che dinameggino nelle monadi: lì eventueggiano una cronodinamicità della PHILOSOPHY del Tempo, entità imaginarie o entità metafisiche immateriali e virtuali, parodossi curveggianti giacchè le entità nell'immaginaririo non ci sonoo lateggiano o krypteggiano nella monade sublime che incurveggi. Gottfried Leibniz pensò quegli assiomi virtuosi e virtuali come paradigmi epistemici o metaontologie o ontoteologie matematiche, quali axiomi della mathematica della physis e quindi degli spazitempi sublimi: è il sublime che spazitempeggi o transcendeggi sublime. Leibniz curveggiò quel paradigma nell' Analysis Situs, o Geometrya della Situatione emotiva o cronodinameggiare della monadea, lì gli axiomi della Geometrya Euclidea si disvelano quali assiomi della metafisica delle verità fenomeniche e virtuali e perciò assiomi di una geometria immaginaria senza entità ilemorfiche, quale ondeggiare che incurveggi l'ontoteologia topologica o metaphysica topologica o geometrica o metamatematica o ontologia della mathesis della monadea o ontopologia sublime. Leibniz curveggiò le quantità come se fosse il chiasmepochè o l'apokatastasy della qualità spaziale e simbolica: l'infinito simboleggiò qualità di logousia virtuale e così l'infinitesimo, o lo zero della mathesis. Quantità e adeguatezza degli eventi curveggiano nella qualità della monadea, quale ondeggiante Philosophya del Tempo che spazitempeggi il sublime che incurveggi la Classica Philosophya che da Aristotele dominò l' Europa, una versione del Mythos Rhapsodico di Chronos: quale movimento o dinameggiare immaginario dell'ondeggiante ontokronia che incurveggi sublime la monadea che transcendeggi. Leibniz Plotineggiò quasi presago di una virtuale relativity-theory. Plotino disvelò l'estasità dei tempi dell'essere-purezza che spazitempeggi sublime, quale autoevento dell'essercità che ondeggi l'essercità-monadea che sublimeggi. Plotino decostruì sia l'ilemorfica interpretanza del tempo sia l'idealeggiare o armoneggiare o cosmeggiare platonica per curveggiare una paradigmatica e ab-stracta interpretanza della tempità sublime: curveggiò una philosophya del tempo immaginaria, cioè senza l'entità ilemorfica, Leibniz dispiegò quella intuizione per curveggiare l'eventità immaginaria nell'end-extramonade virtuale, quale struttura ontopologica o gestell sublime degli spazitempi immaginari o metalogica matematica immaginaria, come entità immaginaria sublime. Plotino curveggiò l’Esserità-purezza-transInfinita in eventità sublime estasità, o singolarità sublime, quale Abissità vertiginosa sublime, l’Esserità sublime nella nullità che nulleggi. L’abissità dell’Esserità purezza è il sublime che sublimeggi e incurveggi più stabile quando c'è Abissità e Silenzio o transInfinità dell'estasità, o singolarità sublime e vertiginosa Abissità che abisseggi Sublime, l’Infinità in sè vuotità che vuoteggi: transcendenza sublime dell'essere-purezza, pensiero pensante sublime, oltre c’è l’abisso sublime che curveggi. Esserità sublime o abissità transinfinita dell’essere-purezza in Essere che incurveggi l'Infinito sublime. Platone curveggiò il sublime che sublimeggiò in Plotino quale essere-purezza che incurveggi nientità: quale nullità che nulleggi il sublime nell’essere infinito che spazeggi. Infinito che infiniteggi: l’Infinito sublime che sublimeggi nell’Esserità purezza curveggiò e Plotineggiò in Leibniz, o nella monade-purezza: il sublime Plotineggiò L'ESTASItà DEgLi spazitempi sublimi in estasità-purezza, fuori di sé, Plotineggiò estasità sublime dell'aldilà, dell'atemporalità, della sopra-temporalità, o della pre-temporalità della flussità, dinameggiò il curveggiare con la durata spaziale o spazitemporale negli spazitempi che transcendeggino nell'ondeggiante fluxità sublime eraclitea. Così in ogni ondeggiare è custodito, curato, sigillato il curveggiare che epocheggi relazioni temporali di anteriorità e posteriorità in sé: il tempo è un fenomeno sublime che fenomeggi. I fenomeni flusseggiano in ondeggianti singolarità dell'eventità monadi e disvelano l'estasità che transcendeggi sublime. L'intenzionalità longitudinale o ab-scissa si differenzia dall'intenzionalità transversale o transfinita spazitemporale che intenzioneggi: le due intenzionalità, longitudinale e trasversale, sono inscindibilmente intrecciate, sono chiasmepochè che curveggino, ondeggianti fluxità che dynameggino scorrimenti, allungamenti, dilatanze, distensioni nel tempo come un fenomeno dinamico temporale o intratemporale. Platone e Aristotele hanno pensato il tempo-metabolè che tempeggi: qui c'è il rifiuto di fare dell'anima il sito originario che tempeggi o atarasseggi; senza l'anima che numera e che conti il tempo, il numero del movimento non c'è; il tempo, per essere, ha da essere animato; senza l'anima, il tempo esisterebbe solo in potenza, perché ha la sua origine nei movimenti dimamici. È aderenza al movimento dinamico e non inerenza animata. Aristotele pensò il movimento dinamico interno dell'anima come se ondeggiasse in altri movimenti del mondo. Plotino immaginò il tempo movimento o dynamico curveggiare l'anima che mondeggi. Il tempo non può essere il movimento, perché il movimento è spazitempeggiare dell'intenzioneggiare. Plotino incurveggiò il tempo con il movimento della verità o meglio con la disvelatezza, o alètheia che aletheggi, dell'anima che animeggi nel mondeggiare. Ma che cosa è il tempo che spazitempeggi nel sublime che sublimeggi? Non è niente altro che il movimento dynamico del curveggiare animato, ma l'anima non è nel tempo, è sempre nell'epochiasma che aterasseggi . Così l'anima ondeggia nel tempo e spazeggia nell'epocheggiare: movimento dell'anima che spazeggi l'ondeggiare sublime che transcendeggi e si dà tempeggiante excstasità sublime che sublimeggi: è movimento sublime degli spazitempi che spazeggi l'atarassità. L'anima spazitempeggia il tempo dell'epocheggiare, è l'eternità curveggiante che ondeggi: il tempo è nell’anima che animeggi il mondeggiare, o monadeggi sublime. Plotineggia la sublimità nel corso del tempo che spazeggi. Il tempo è sublime che sublimeggi l'estasità che estaseggi: l'attesa, l'attenzione, la memoria che spazitempeggi L'estasità sublime o spazitempo-estasità che plotineggi, o estasità sublime che sublimeggi. La tempità sublime si spazitempeggia, il tempo non passa né dimora, ma sublimeggia. La sublime estasità della spazitempità transcendeggia, si dà in spazio che spazeggi il sublime che sublimeggi spazitempi. La sublime spazitempità è fondata nella sublime estasità spazitempità del Dasein-sublime che sublimeggi:l'attesa, la parousia e la cura che spazitempeggi nel sublime che sublimeggi, esserità-in-attesa, custodire e presenziare sono proprio l'esserità-in-attesa o sublime spazeggiare del tempo, ontopologica spazialità sublime che sublimeggi o Dasein, è il Dasein-sublime che transcendeggi, dà il tempo o spazitempeggi la transcendenza che transcendeggi in ondeggiante fluxità dynamica eraclitea sublime. Il tempo è lo spazio che spazeggi sublime è il sublimeggiare dynamico che transcendeggi. Quella spazitempità estatica è il sublime che sublimeggi o ontopologia del sublime che spazeggi. Il tempo ondeggia e curveggia dinamicamente o spazitempeggi fra essercità e mondeggiare. Mentre per Aristotele lo spazio è finito in estensione ma continuo e quindi divisibile all'infinito, il tempo è un numero, anzi il tempo è il numero del movimento dinamico secondo il prima e il dopo, è l'infinito dinamico. La singolarità dynamica è l’essere sublime che sublimeggi lo spazio che spazieggi. Il sublime che sublimeggi ama svelarsi o disvelarsi quale sublime che Eracliteggi o sublime-essercità che spazeggi, o struttura ontopologica del sublime che transcendeggi. L'esserità sublime che eventeggi: è ondeggiare dalla non presenza che transcendeggi e si dà nella parousia, è sublime poiesis dello spazio che spazeggi. Anche la physis-sublime, l'ondeggiare per sé, è sublime che spazeggi, è poiesis che sublimeggi. La physis è nobile ondeggiare sublime spazitempo che spazeggi nel transcendeggiare. E' il disvelamento sublime dell' aletheia che aletheggi, verità del sublime che sublimeggi quale disvelamento, o verità sublime che spazeggi l'aletheia che transcendeggi. Giacché nel disvelamento si fonda ogni spazitempo che spazeggi sublime. L’evento sublime che spazeggi disvela, dispiega il suo essere sublime nell’ondeggiare lì ove incurveggia disveleggiare e disvelatezza, dove curveggi la verità del sublime che transcendeggi. Ma il disvelamento del sublime non si dispiega in evidenza, bensì ondeggi kriptato nella kronotopia che spazeggi sublime o nel chiasmepochè che curveggi per eventuarsi custodito e curato in un altro disvelamento o GESTELL sublime degli spazitempi che spazeggino il sublime nella physis, come disvelatezza dell'evento del sublime che sublimeggi l’esserità della verità sublime. Holderlin pensò che là dove c’è il pericolo là c'è anche il sublime che salva o che sublimeggi, quale soggiornare senza tramonteggiare, è dynameggiare, là dove si dà come aletheia che aletheggi, ondeggiante svelatezza della dynamis, là dove già da tempo soggiorni la dynamis che transcendeggi. Aletheggia l' aletheia della dynamis del cuore che non trema della disvelatezza in quella radura sublime, o dynamica radura indicibile del soggiornare nel mondeggiare senza eclisse e senza fondità. Come può nascondersi davanti a ciò che mai tramonteggi e dynameggi, quello che mai tramonteggi, quello che sorge, emerge,ondeggia, curveggia Eracliteggia la dynamis della physis o incurveggia, il disvelarsi in alterità dell’ondeggiare. Mai tramontante significa disvelatezza e nascondità: La physis ama nascondersi, la physis ama la dynamis del nascondersi e del disvelarsi, in relatività dinamica spazitempità che spazeggi il sublime che sublimeggi. La physis ondeggia e curveggia è metamofosi metabolica o katabolica, è come tale già sempre epocheggia. Disvelatezza e Nascondità della nullità che nulleggi. In quell‘esserità sublime si eventua l‘ontopologia del sublyme che sublimeggi o la sua epigenesi. Esserità che spazeggi il sublime che transcendeggi lì e si sveli nell‘ontopologia della poiesis, o dell’ontopoiesis o della transpoiesis. Tale ontopologia ondeggia e curveggia l‘esserità nel mondeggiare la gestell sublime, o essere solo per la morte della nullità che nulleggi, quale arte della poiesis sublyme. Quell’ermeneutica eventua l'ontopologia della transcendenza o ontopologia dell‘immagine dell‘esserità-nel-mondeggiare. Ma che cos’è l'estasità dell’esserità-sublyme che sublimeggi? Anzi che cos’è l'ondeggiare dell’esserità-sublyme nel sublime che sublimeggi? È la gettatezza-della-verità dell’esserità nell’aletheia fondale che aletheggi, grund ed abgrund, del sublyme che sublimeggi e si dà, si getta nella mondità ontokronotopica quale spazeggiare che sublimeggi. L’esserità si eventua nel sublyme che sublimeggi quale aletheia che aletheggi, disvelatezza dell’ontopologia dell’esserità sublime, dell’essercità sublime, dell’essere entità sublimi: varietà nella gettatezza-del-sublyme quale aletheia che aletheggi l'ontopologica dell’essere ondeggiare sublime, ontimagine sublime, ontimago sublime, ontopoiesis sublime. Il sublime che sublimeggi delle varietà ontopologiche della verità dell’esserità sublime transcendeggiano, si eventuano, si gettano quale fondità anche quando gli dei fuggono e il tramonto dell’occidente si secolarizza, per sempre il sublyme curveggia e intenzioneggia per essere ondeggiante esserci: mai la verità tramonta, è sempre parousia sublyme che sublymeggi aldilà dell'agatousia, aldilà delle entità mondeggianti. Come mai solo il sublyme transcendeggi il corso dello spazitempeggiare o dell’ontocronia che sublimeggi? Tra le tante ipotesi quella più ontopologica è la cura ondeggiante della verità dell’esserità che sublimeggi. Solo nel sublyme l’aletheia aletheggia ontopologica e si cura da sé, ondeggia e curveggia da sè, fondeggia e si cura senza gli dei fuggitivi. L’esserità sublime incurveggiala cura da sé l’esserità-sublyme, senza la cura ontocronica o ermeneutica, anzi si cura senza l’epistemica ermeneutica, ondeggia la cura della verità da sé, spazeggia il sublime. È sublyme aletheia che aletheggi si dà e transcendeggi, si cura da sé quale esserità-sublyme o esserità dell’evento-verità, giacchè nel sublyme è in ekstasità e ondeggi, si dà, si cura l’evento della verità ontopologica dell'esserità sublime o dell’esserità dell’aletheia sublime o dell’esserità-sublyme-della-verità-nella-physis. La spazialità del sublyme si fonda sulla spazitempità sublime della libertà:la spazialità sublime del sublyme è la spazitempità sublyme della libertà d’Essere dell’Esserità sublime che sublimeggi. Il sublyme c’è quando l’Esserità si dà, transcendeggia nella radura sublime, nell' ontopologia dell’Esserità, quale ontopologia dell’Esserità poetante che si eventua nella gettatezza sublime che curveggi, è la radura poetante che custodisce, kripteggia, lateggia, ondeggia la cura dell’Esserità sublime che sublimeggi. I luoghi del sublyme sono spazitempi che spazeggiano l’essercità sublime nel mondeggiare, o mondaneggiare, o tramonteggiare o eclisseggiare, sublime che sublimeggi l’Essere abitato poeticamente dall’orizzonte e dall’Esserità sublime-senza-fine, senza declineggiare, senza tramonteggiare, senza eclisseggiare, quale eterneggiare della risonanza dell’Esserità-sublyme che sublimeggi. Solo così si eventua l’epocheggiare della sublymanza che sublimeggi la spazialità che spazieggi la sublymità della Physis. Lì l’Esserità-sublyme non eclisseggia, o tramonteggia. Nel sublyme che sublimeggi c’è l’ondeggiare differenza ontopologica tra il fenomeno sublime e l'evento sublime: non la nullità o la nientità, ma l’Esserità sublime che ondeggi in-contro, l’Esserità sublime che curveggi, per abitare l’Essere sublime che incurveggi la radura sublyme che sublimeggi. La spazità sublime della sublymanza è la spazitempità della differenza che si eventua nell’ontopologia poetante, che abiti il luogo kaosmico o spazio che spazeggi il sublime. La spazità sublime del sublyme che sublimeggi è la spazitempità dell’Esserità che curveggi l’essere sublime che incurveggi la parousia della radura, ove non ha mai abitato né l’entità, né l’Esserci, né la mondità, né la metafisica, né la teocrazia, ma solo la transonanza dell’Esserità sublime che ondeggi in-contro, quale curveggiare sublyme che transcenteggi. La spazità che spazeggi sublyme è la spazitempità sublyme,o dell'abitare sublime dei luoghi sublimi che sublimeggino il sublyme, lì incurveggia la transonanza dell' Esserità-sublyme, o Esserità che sublimeggi curveggiante, Esserità che abiti l’Essere sublime, Esserità che spazeggi il sublime e ondeggi l’Esserità sublyme della diradanza sublyme che sublimeggi. L'ontopologia, il luogo ove l’Esserità sublime ondeggia in-contro e ci abiti è il sublyme che spazeggi l'ontopologia del sublyme, è la sublyme ontopologia della spazitempità sublyme: solo nell'ontopologia sublyme la spazitempità si eventua quale spazeggiare sublyme, giacchè solo lì è libera di curveggiare e di spazeggiare sublyme. I luoghi ove il sublyme ondeggi incontro, o dove l’essere curveggi l’esserità sublime che si eventua ed abiti la spazità del pensiero poetante, sono i luoghi del sublyme che spazeggi il curveggiare, perché l'ondeggiare dell’esserità sublime con la sua ikona sublime getteggi la parousia e la abiti è sublyme, nell'ondeggiare indicibile inauditeggia, atarasseggia, epocheggia, chiasmeggia sublime. La spazità sublyme è spazeggiare gli spazitempi liberi, abitati solo dall’Esserità sublime che ondeggi in-contro, quale sublyme senza-la-fine, o nullità che nulleggi: Esserità sublime che incurveggi nell’essere che getteggi ed abiti l’Esserità poetante sublime. Le varietà dell'ondeggiare-Esserità-sublime infiniteggiano, indicibili, senza-fine, senza eclisseggiare: perché i luoghi del sublyme sfuggono ondeggianti. Gli eventi del sublyme che transcendeggi in relatività con gli eventi e le ontovarietà dell’Esserità sublime si eventeggiano quale libertà ontopologica: lì ondeggia l’Esserità sublime, s'incurveggia la libertà d’essere sublime che sublimeggi. I luoghi del sublyme sono gli spazitempi ontopologici ove l’Esserità sublime dispone il curveggiare, l’ascolto, la visione poetante dell’Esserità sublime ondeggiante, dinnanzi, davanti che curveggi incontro, nella sublymanza che sublimeggi. La spazità sublyme è la radura sublime che vuoteggi o l'ontopologia della sublymità, ove l’esserità sublime si eventui per essere curvatura e per abitare poeticamente l’essere sublime che ondeggi, oltre che abitare poeticamente il mondeggiare, Physeggiare, kosmeggiare della kosmesi o della kalousia-agatousia. Quando un luogo, una radura, una vuotità sono abitate poeticamente dall’Esserità sublime che curveggi sublime e che ondeggi in-contro all’Esserità sublime, si eventua il sublyme che spazeggi quale spazitempità sublyme del sublime abitare poeticamente l’Esserità poetante, in libertà, in verità, incurveggiante Esserità-sublyme che sublimeggi. L’Esserità sublime che ondeggi incontro per abitare poeticamente, non solo il mondeggiare, ma il curveggiare sublime dell’Esserità, la spazità dell’Esserità sublime che sublimeggi, l’Esserità poetante, l’Esserità ontopologica che spazeggi l’Esserità-sublyme. Si eventua il curveggiare nella spazità che spazeggi nella tempità che mondeggi la differenza ontopologica del sublime: parousia ontopologia dell’Esserità-sublyme, di là e di qua dell'ontopologia fluttuante e mondeggiante dell’Essercità ondeggiante virtuale, del mondeggiare immaginario, del mondeggiare ontopologico, del mondeggiare poetante. Il mondeggiare dell’Esserità-sublyme ondeggia il mondeggiare quale mondeggiare sublime, mondeggiare caotico, mondeggiare cosmico, estatico. Quale fondeggiare sublime della verità dell’Esserità-sublyme dà senso al kaos, all’invisibile, all’indicibile, all’inaudito, all’assenza presente che spazeggi: l’unica che ci possa salvare o curare nel mondeggiare dell’aldilà. L'onTopologia dell’esserità-sublyme è l'ontopologia che ondeggi l’Esserità che transcendeggi l’Essercità, o l’Esserità ontopologica poetante. Quelle ontovarietà dispiegano il fondeggiare dell’Esserità-sublyme nel mondeggiare virtuale che curveggi l'ontopologia sublime nella spazità sublime che sublymeggi l’Esserità-sublyme chiasmepochè della spazità dell’Essercità. Nell’Esserità-sublyme l’Esserità che ondeggi non si adegua, in verità né all’Esserci, né all’Essere ontopologico o poetante. Nel mondeggiare sublyme il mondeggiare non ritrova più l’adeguatezza metafisica estetica con il mondeggiare dell’Esserci, né con l’Essere nel mondeggiare cosmico, immaginario, virtuale, kaosmico. Ma quella differenza ontopologica dell’adeguatezza non trascura l’ortogonalità del sublyme, anzi dà senso, identità e trascendenza. L’Esserità sublyme quale essere che ondeggi il mondeggiare sublime è la misura che spazieggi: del kosmeggiare che c’è e del mondeggiare che non c’è, o è invisibile, indicibile, inaudito, estatico; l’Esserità sublime è anzi l’unica spazitempità che incurveggi e dà senso, transtabilità e soprattutto e per lo più dà l’impianto, la Gestell del sublime mondeggiare dell’Essercità, dell’Esserità sublime qui, dell’Esserità sublime là, dell’Esserità che sublimeggi aldilà. L'ontopologia del sublyme spazeggia sublyme, è la Gestell-sublyme del mondeggiare e dell’Esserità che ondeggi quale Essercità che curveggi in-contro nella sua morfogenesi sublyme d' Essere che spazieggi il sublime. Giacchè solo quell’Esserità è sublymanza della physis che ci potrà salvare, o curare, o curveggiare ondeggiante della spazità sublyme. L'onTopologia dell’Esserità sublyme è la bistabilità che spazeggi nei sentieri che si biforcano: c’è la superficie della Gestell-sublyme che fondeggi il mondeggiare dell’Essercità che transcendeggi, c'è lo spazeggiare dell’Esserità sublime che ondeggi incontro nella vuotità ontopologica, nella radura sublime libera dal nihil, nella singolarità kaosmica della nullità che nulleggi, quale Gestell-sublyme che spazeggi l'Essere, Esserità sublime che incurveggi e ondeggi, getteggi l’Essere sublime nell’Essercità che sublimeggi, per abitarvi con il senso del sublyme o dell’Esserità che transcendeggi. La spazità del sublyme è stata, ed è,sempre ontopologica nel senso di onTopologia del sublyme dell’Esserità è parousia nella plessità, o nel chiasmepochè della Gestell sublyme dell’Essercità, dell’Esserità-sublyme che ci in-contra, che ondeggi in-contro, quale transonanza dell’Esserità sublime nell’aldiqua dall’aldilà. La gestell-ikona sarà per sempre l’essere sublime ikona dell’esserità struttura ontopologica ontopoietica dell’imagine dell’esseRità sublime che sublimeggi. Ma che curveggi l' ikona che spazeggi la gestell del sublyme? È l’ontopologia che vuoteggi, radura sublime della vuotità o l’ikona della radura sublyme che sublimeggi l'essere-in-estasità della nullità che nulleggi o della nientità che nienteggi, quale ontopologia sublime. Solo il sublime che spazeggi consente all’essere d’abitare poeticamente la radura-gestell-ontopologica: là l’imagine dell’esserità sublime si disvela libera mondeggiare ontocronotopica. Qui si discopre l’ontopologica gestell-sublime o struttura ontopologica sublime dell’ikona dell’esserità, della spazitempità o sublime-ontocronica. Solo la gestell-sublime disvela il curveggiare della singolarità che si eventua nel sentiero ininterrotto nella radura sublime-gestell. Lì l’aletheia sublime della gestell che spazeggi o la verità della struttura ontopologica consente all’ikona d’essere-sublyme, e consente alla verità di disvelarsi nella sublymanza quale eventità della verità, o eventità dell’aletheia o eventità della disvelatezza della sublime-gestell dell’esseRità che transcenteggi. La sublymità è la verità o meglio l’essere-sublyme è l’aletheia della sublime-gestell del curveggiare dell’esseRità che sublimeggi la verità del sublyme e disveli l’esserità gestell-aletheia sublime, o la radura ove possa abitare poeticamente l’esserità ed ove possa aleggiare l’eventità dell’aletheia-sublime, è la sublymanza della verità dell’ikona dell’abissità sublime, dell’abgrund sublime dell’esserità: la sublimità è innanzi tutto l’ontopologia della gestell sublime dell’abissità dell’esseRità che sublimeggi una differenza ontopologica della verità sublime. L’esserità-sublyme eventua l’aletheia sublime ontopologica quale sublymanza dell’esserità nel sublyme che sublimeggi o dell’essere ontopologia sublime. Anzi solo la verità-sublyme discopre l’ontopologia dell’essere sublyme dell’esseRità che spazeggi il sublime. Ma che cos’è il sublymeggiare dell’esserità-sublyme? Anzi che cosa getteggi l’esserità-sublyme nella sublymanza? È la gettatezza-della-verità sublime dell’esserità nell’aletheia sublime, grund ed abgrund del sublyme che si dà, ondeggi la mondità ontokronotopica sublime. L’esserità si eventua nel sublyme quale aletheia che aletheggi,disvelatezza dell’ontopologia dell’esserità sublime,dell’essercità sublime:tutte varietà compresenti nella gettatezza-del-sublyme quale aletheia ontopologica dell’esserità ontikona, ontimagine, ontimago, ontopoiesis, autevento, mitevento, onteventità del sublime che sublimeggi. Sublyme-estasità delle varietà ontopologiche della verità sublime dell’esserità si dà, eventeggia, ondeggia quale fondità o fondeggiare nel corso del sublymeggiare senza mai disertare, anche quando gli dei fuggono o tramonteggino, il sublyme ondeggia o intenzioneggia per essere il sublime che transcendeggi: mai la verità tramonteggia, è presente nel sublyme che sublimeggi al di là. Come mai solo il sublime transcendeggi la spazitempità o l’ontocronia? Tra le tante ipotesi quella più ontopologica è la cura della verità sublime dell’esserità. Solo nel sublyme l’aletheia ontopologica si cura da sé, ondeggia, curveggia, fondeggia e si cura senza gli dei fuggenti. L’esserità ondeggia-la-sublyme-cura-da-sé che sublimeggi l’essere-sublyme, ondeggia la cura della verità sublime da sé quale ontopologica che abiti poeticamente la vuotità o la radura sublime ontopologica ontokronotopica. È l’esserità sublyme che ondeggi-incontro, che si disvela, si dà, si cura nella futura-anteriorità sempre ontopologicamente presentemente assente. Nel suo essere già-stata ondeggia e curveggia l’ontokronia quale sublime che transcendeggi, gegenstand sublime che ondeggi lo sguardo sempre di fronte quale gettanza della verità sublime. Il sublyme spazeggia la gettanza fondale della aletheia-sublime si dà e si cura da sé quale essere-sublyme o essere-gettità-del-sublyme e si eventua sempre quale ontopologia dell’eventità-verità, aldilà, giacchè nel sublyme ondeggia, si dà, si cura l’eventità della verità ontopologica del sublime o dell’esserità dell’aletheia sublime o dell’esserità-sublyme-della-verità-nella-physis. Anche quando gli dei fuggono si eventua nella physis il sublimeggiare, quale eventità della verità sublime ontopologica. È la gestell del sublyme che si dà e si cura e ondeggia da sé: spazeggia e poieteggia nella radura sublime della physis, eventeggia l’eventità della verità dell’essere-sublyme, incurveggia e dispiega l’aletheia sublyme, è la gestell che sublimeggi l’esserità-nella-physis, è lo spazeggiare dell’eventità della verità ontopologica nella radura sublime che fondeggi e ove possa abitare e poieteggiare il sublime, anzi l’esserità sublymeggia e ondeggia la libertà d’essere sublyme, incurveggia la libertà d’essere mondeggiare, ondeggia la libertà degli dei fuggenti, curveggia la libertà del nihil tecneggiante senza decostrueggiare nella gestell, nella struttura ontopologica, incurveggia la libertà di mondeggiare o tramonteggiare, giacchè l’eventità della libertà ondeggia e si cura quale libertà ontopologica dell’esserità-sublyme-della-verità-curveggiante che eventeggi la physis per ondeggiare libera physis di esserci anche quando gli dei fuggono. L’esserità-sublyme dell’abissità, dell’ab-grund eventeggia l’ikona della radura ontopologica quale ontopologia dell’esserità inenarrabile, inaudita, indicibile, indecidibile.Per gli eventi dell’esserità abissità ontopologica della physis c’è l’essere sublyme in ekstasità incurveggiante, in interagenza tra l’essere e la sua radura vuota ontopologica. Solo il sublyme, l'ekstasità dell’esserità del sublyme consente l’ascolto del sublyme che ondeggi nell’abisso della radura ontopologica le fondità del fondale dell’esserità-sublyme, quale ikona della physis ontopologica. Ma quella ikona si disvela solo nel suo essere: solo al sublime che spazeggi e che consenta all’eventità dell’essere abissale di gettarsi nell’ekstasità dell’aletheia dell’esserità sublyme. Solo il sublime che spazeggi disvela il mistero o l’enigma del sublyme-in-ekstasità: la sublymanza ama nascondersi o essere sempre ondeggiante incurveggiante, l’esserità-sublyme ama disvelarsi, ama discoprire la radura abissale, la physis ontopologica, la gestell sublime ontokronokairoslogica o ontokairostopica. Solo così l’esserità-sublyme si dispiega all’infinito nell’apeiron, nel senza-limiti, nel sub-lime, nel senza-fine, quale autevento o ontevento sublime, ma la gettanza fondeggia il fondale ontopologico, ontochiasmepochè ontocronotopico, si dà per raccogliersi-in-un-confine, ondeggia per eventuare la gestell sublime, la struttura ontopologica che spazeggi la physis: incurveggia la spazità del sentiero ininterrotto dell’essere sublime radura ontopologica ove l’esserità sublime possa abitare e poieteggiare. Solo con l’esserità-sublyme si eventua il curveggiare dell’aletheia sublime che aletheggi, mai adeguata, ma sempre sottratta all’evidenza del mondeggiare, ma visibile, inaudita ma udibile echeggiante, paradossale o eristica sublime che sublimeggi. Lì la verità stessa è trans-latente, anzi l’aletheia si disvlela quale trans-verità o essere sublymanza della trans-aletheia dell’essere-sublyme, si discopre gestell-sublyme o struttura ontopologica della trans-verità sublyme. La verità nel sublyme è l'aletheia-dell’esserità, o verità-trans-latente dell’esserità-sublyme, giacchè il sublyme ama la disvelatezza dell’aletheia sublime dell’esseRità. Nell' eristica sublime che spazeggi nel curveggiare e disvelarsi la dislatenza della verità dell’esserità-sublyme ondeggia nella radura le fondamenta del sentiero dell'ontokronotopica, quale gestell sublime dell’esserità-sublymanza del sublyme-in-ekstasità o meglio nell’esserità-sublymanza è in ekstasy sublyme la verirà trans-latente del sublime spazeggiare, o che nell’esserità-sublymanza vi è custodita e curata l’aletheia-trans-latente del sublime che spazeggi l’esserità-sublyme. Quando l’inaudito aleggia nell’essercità è assentemente presente la verità trans-latente dello spazeggiare dell’esserità-sublyme, ed è quell’aletheia che si disvela nella radura vuota e che curveggia il sentiero ininterrotto sublime che sublimeggi. L’eristica di quella verità-trans-latente ondeggia le fondamenta del chiasmepochè sublime dell’immagine della sua bellezza o kalousia agatousia:la bellezza-sublime è, sarà, fu la varietà della verità-trans-latente custodita e curata nell’essere-sublyme che sublimeggi. Lì si dà il sublyme che spazeggi o la sublymanza che transcendeggi si dà quale sublyme: l’origine o l’originalità del sublyme è il sublyme della verità trans-latente dell’essere-sublyme, custodita e curata nella radura ove si disveli il sublime che spazieggi. Spazeggia quella transtabilità sublyme della verità ontopologica che consenta l’interagenza con l’esserità-sublyme della verità quale sublymanza dell’essere che eventeggi l’esserità-sublyme. L’esserità-sublyme eventeggia l’ontopologica dell’eventità della aletheia-trans-latente, quale gestell sublime dell’esserità-sublyme che spazeggi l’esserci nella radura vuota e senza limiti, la radura sublime del fondale ove l’esserità sublime possa soggiornare poeticamente con l’eventità della verità-disvelatezza-trans-aletheia. Qui nell' ontopologica verità si discopre ondeggiante aletheia che aletheggi, in velatezza e disvelatezza indicibile ma sempre sublymanza dell’esserità-sublyme physis. Solo quando l’esserità-sublyme curveggia e cura l’aletheia, eventeggia la seducenza verso l’esserità-sublyme, anzi è la verità che seduce l’esserci, è l’aletheia che curveggia il sentiero ininterrotto della sublyme-esserità. Ontopologia dell’esserità-sublyme o già la spazitempità quale ikona dinamica che ondeggi, o ikona ontodinamica che apeironeggi sublime o ikona ontodinamica del trans-apeiron sublime, del trans-infinito-sublime, della trans-gestell dell’esserità-sublyme. Lì l’ontodinamica ikoneggia nell’essere-infinito sublime curveggia quale imago ontodinamica dell’essere-sublyme, o quale immagine ontodinamica dell’apeiron sublime del pensiero poetante sottratto alla mitopoiesis. Ma in origine l’ikona ontodinamica ontokronotopica si svela senza differenza ontopologica, quale sublyme della mitopoiesis dell’apeiron trans-infinita, ove l’ikona del kairos spazeggi l’imagine della kronotopia transinfinita sublime che sublimeggi. Solo l’essere-sublyme dell’esserci sottrae all’eternità l’ikona dell’ontodinamica kronotopica sublime. La frattalità dell’ikona ontodinamica della spazitempità platoneggia e si differenzia ontopologicamente in-essere-sublyme dall’esserci, ma in origine ci fu una ontopologia della gestell sublime ove si eventuò l’ ontopologica dell’esserità-sublyme. O l’esserità-sublymanza-dell’infinito ontodinamica cronologica della frattalità spazitemporale, quell’evento inaugura l’oblio dell’essere-sublymità-dall’essere quale sublyme dell’essere per essere solo sublime che tecneggi, ove l’ontodinamica infinita dell’ikona si è dissipata, dissolta, oblieggiò: è l’oblieggiare dell’essere-sublymità-dall’essere che si dà quale fondatezza. Nel corso del tempo l’essere-sublymità dall’essere non scompare, ma per fortuna dis-oblieggia: ondeggia nel tecneggiare per eventuarsi solo nell’ontopologia che sublymeggi-l’essere. È il dis-oblio della verità che si sottrae dal nihil che tecneggi per gettarsi ancora quale trans-mittenza intermittente della sublymanza della verità ontopologica dell’essere-sublyme-esserità. Quella trans-mittenza ama nascondersi nell’essere-sublymanza quale sublymeggiare che sottrae l’aletheia dall’oblio tecneggiante, per disvelare l'abissità dell’esserità-sublyme, essere ikona ontodinamicheggiante dell’ontokronotopia trans-infinita. È lì che l’esserità-sublyme disoblieggia e ondeggi l’esserità aletheia ontologica aldilà dell’oblio tecneggiante. Qui eventeggia la differenza ontopologica dell’esserità: nella transcendenza dell’esserità-sublyme si dà, ondeggia, eventeggia, incurveggia la verità dell’esserità, aletheggia l’esserità, struttureggia l'ontopologia sublyme della radura, del kairos, poiesis, ontopoiesis, ikona. Anzi il sublyme della verità incurveggia le fondamenta del sublymeggiare dell’esserità, quale sentiero ininterrotto dell’essere che eventeggi l'ekstasità della gestell e della gegenstand, la physis del grund e dell’abgrund sublime che sublimeggi. Quell’eventità trans-abissa aldilà del tecneggiare giacché dis-oblieggia il sublyme, si eventua L’esserità-sublyme che staglieggia o curveggia giacchè si sottrae all’ontocronia del dicibile: si dà alla physis inaudito, misterico, indicibile; l’esserità del sublyme curveggia, disvela la verità, trans-abissa l'aletheia, dis-oblieggia la radura, nel vuoto che vuoteggi, nella nullità che nulleggi, quell‘enigma è vivenza nell‘essere-per-la-morte del sublime che sublimeggi. O essere-il-sublymeggiare-della-morte. In quell‘esserità ondeggia l‘ontopologia del sublyme, lì si svela l‘ontopologia della poiesis che sublimeggi l‘esserità-abissale o l‘esserità-nell‘abisso, abgrund che ondeggi le fondamente e curveggi quale fondatezza dell‘esserità o del sublyme che sublimeggi? Forse ci può salvare l‘essere nel mito della sublime-bellezza-kalousia quale misura che salverà il mondeggiare dell‘essercità. L‘esserità curveggia il sublime o l'essere-per-il-sublyme-che-transcendeggi. Solo l‘esserità sublime ci può salvare, ondeggiante sublime. O ci salverà nella spazità che spazeggi il sublyme-che-sublymeggi:essere per la salvezza dell‘essere significa essere per la salvezza del sublyme. Solo il curveggiare del sublyme può disvelare l’immagine del mondeggiare quale ontopologia dello spazitempo immaginario da abitare poeticamente, quale ontopoiesis del sublyme dell’essercità o dell’ontopologia poetante del sublyme, quale disvelatezza dell’ontopoiesis o nel pensiero-poetante-pensante dell’essere metastabilità nella struttura ontopologica. L’evento dell’essere sublime si dà alla luce e dà luce al sentiero ontopologico dell’esserità sublime che spazeggi. Quale radura vuota che vuoteggi e ondeggi libera, sgombra, incurveggia l‘ontopologia sublime-in-estasità, si dis-oblieggia. Il sublime è l'evento dell’essere? Nell’evento del sublyme l’ontopologia degli eventi della physis disvela l’indeterminatezza dei paradigmi. Già aleggia nell’ontopologia l’evento sublyme quale aletheia della radura ove si possa abitare poeticamente, con la cura del sublime assentemente sempre parousia. La differenza ontopologica eventeggia l’essere che spazeggi per la verità o il curveggiare dell’esserità nella verità o essere per l’aletheia o essere nell’aletheia, o essere-per-il-sublyme o essere-nel-sublyme. È l’increspatura curveggiante ontopologica della diradanza che disveli l’essere sublime dall’oblio, dall'essere curveggiante essere-nel-nulla o un essere-nel-niente, o meglio l’essere ondeggiante essere-del-nulla o essere-del-niente per essere sublime che spazeggi il sublime. L’ondeggiante essere sublime dis-oblieggia dal suo essere-del-nihil, o essere del nihil che nihileggi, o essere per il nihil per curveggiare e spazeggiare quale essere-nel-sublime-dell’esserità. La luce dell’essere sublime disvela per dis-oblieggiare luce dell’essere sublime, non del niente o del non-ente o dell’entità ontoteologica. È la singolarità della luce sublime della diradanza che dis-oblieggia: l'ondeggiante vuova diradanza si dà, curveggia quale luce misterica dell’esserità-sublyme, quale immagine dell’esserità-sublyme che spazeggia il sublime oltre il nulla, oltre il niente, oltre il non-ente, oltre l’entità, oltre la morte dell’esserci, oltre il nihil tecneggiante, al di là del tempo, essere aldilà, essere l’aldilà, essere nell’aldilà, essere per l’aldilà: essere la poiesis sublime che sublimeggi, essere nella poiesis del sublime. Solo così l’essere che spazeggi il sublime non è più una delle tante estetiche del nulla o del niente o del non-ente, ma si disvela quale evento che spazeggi l’esserità-sublyme ad immagine dell’essere, o dell’immaginario dell’essere quale ontopologia sublime che spazeggia il sublime, aldilà del vuoto ontologico. È il dis-oblio dell’esserità sublime che spazeggi? Leibniz curveggiò lo spazeggiare nel pensiero ontopologico eventuante la presenza strutturante l'ontopologia che spazeggi il sublime. Là ove l’esserità è la sublime ontopologia della Gestell sublime, dell’impianto della struttura ontopologica fluttuante e ondeggiante sublime. Nella struttura ontopologica dello spazitempo sublime si svela la struttura ontopologica dell’esserci sublime dell’eventità sublime. La struttura ontopologica transfinita sublime si disvela nella tempità ontopologica nel tempo vuoto virtuale transfinito, o vuoto ontopologico che sublimeggi. L’ontopologia delle singolarità sublimi eventeggia nella Gestell che sublimeggi l'ontopologia fluttuante e ondeggiante delle singolarità dei sentieri spazeggianti il sublime. C’è l’ontopologia dei sentieri sublimi nella Gestell sublime che spazeggia la differenza tra l’ontopologia sublime delle tempità: è l’ontopologia dell’infinitesimo sublime che dà increspature al vuoto e ondeggi lì sublime nel sentiero dell’essere sublime ontopologico transfinito, è la differenza quale evento sublime della tempità mondeggiante. La differenza ontopologica sublime dello spazitempo curveggia sul campo diverse ontocronie, o un sentiero sublime ove si eventui il transfinito sublime, isteresi sublime dell’indeterminatezza sublime che sublimeggi. Lì i creodi ontopologici curveggiano e disvelano l’ontocronia del sublime che spazeggi ed eventuano così lo spazitempo ontopologico che transcendeggi. Il sentiero curveggia nel campo della Gestell sublime il creodo dell’ontocronia fluttuante e ondeggiante tra le differenti spazitempità: sublime spazitempo transinfinito che transcendeggi nell'ontopologia sublime che sublimeggi. E’ l’ontopologia dello spazitempo sublime che transcendeggi oltre l' ortogonalità e si sveli quale ondeggire immaginario, transinfinito che transcendeggi nel sublime. L’ontopologia dello spazitempo sublime incurveggia nel campo della Gestell sublime l’ontopoiesi dei sublimi, le singolarità sublimi trascendenti nel transinfinito sublime,singolarità ontopologiche ondeggiano lo spazitempo prima che sia spazitempo che mondeggi quale spazitempo dell’esserci sublime, o spazitempo dell’essere sublime nella mondità, o spazitempo nel tempo sublime che mondaneggi. Nel campo della Gestell sublime, o struttura ontopologica sublime, oltre agli eventi ontopologici curveggiano le eventità sublimi transinfinite del sublime che transcendeggi: è l’eventità sublime dei sentieri ininterrotti che curveggi quale ontopologia fluttuante e ondeggiante dell’ontopoiesis del sublime che sublimeggi nel campo della Gestell transinfinita che transcendeggi il sublime. La Gestell sublime o struttura ontopologica dei sentieri sublimi incurveggia l’essere sublime transinfinito della physis sublime nella sua indeterminatezza transinfinita: è l’impianto, la struttura ontopologica del sublime, la montatura che incurveggi nel campo sublime la Gestell sublime che sublimeggi Le dimensioni transinfinitesime e consenta l’eventuarsi delle icone sublimi transinfinite. I modelli ontopologici sublimi delle icone consentono d’eventuare l'ondeggiare sublime transinfinito che curveggiano nel campo della Gestell il sublime e disvelano gli attanti ontopoietici della spazitempità che sublimeggi, o vuoteggi il sublime ontopologico dello spazitempo sublime metastabile che transcendeggi. L' icona sublime è una varietà ontopologica sublime che ondeggi di fronte dinnanzi, sempre davanti, è sempre nel futuro. Nella Gestell sublime o struttura ontopologica le icone sublimi dei sentieri che sublimeggiano si eventuano nel vuoto ontopologico ora quali singolarità sublimi, o monadi sublimi leibniziane, ora in qualità di singolarità immaginarie ontogeniche di varietà sublimi cuspidali, ellittiche, o entità sublimi immaginarie quali lo spazio sublime o il tempo sublime. Nell’isteresi degli eventi sublimi della Gestell sublime, o struttura ontopologica sublime, le varietà sublimi ondeggiano e si disvelano quali ikone sublimi del vuoto ontopoietico fluttuante e dispiegante singolarità transinfinite. L' eventuarsi del sublime è il curveggiare delle parousie kaosmiche, sia in micro che in macro o mega, giacchè i sentieri sublimi incurveggiano nel campo transinfinito:ogni infinitesimo sublime s'eventua quale singolarità sublime transinfinita. Giacchè lì la spazitempità si svela in transcendenza sublime ontopoietica, disvela la differenza ontopologica attraverso le increspature metastabili che curveggiano i sentieri sublimi nello spazitempo dell’esserci sublime o nella Gestell sublime, o struttura ontopologica sublime che sublimeggi: nel disvelare le singolarità sublimi della spazitempità transinfinita dei sentieri sublimi. Lì nella Gestell-sublime si eventuano nella gettatezza sublime della transinfinitezza. Il modello ontopologico consente di eventuare l’oltre sublime, lì ove echeggia e incurveggia la cromodinamica sublime che disvelerà la transonanza quale singolarità sublime dell’indeterminatezza nell’intermittenza sublime della Gestell sublime che transinfiniteggi il sublime: è la singolarità intermittente della Gestell sublime dell’indeterminatezza quale creodo sublime ontopologico. Getti sublimi instabili sublimeggiano il nulla sublime che nulleggi o dal niente che nienteggi o dal nihil sublime che nihileggi sublime nella transinfinitezza: singolarità-sublime dell'infinito spazitempo sublime, o cronotopie del sublime? Il chiasma sublime che chiasmeggi può essere il chiasmepochè sublime stabile e statico o sublime instabile e sublime estasità, o sublime struttura stabile estasità. L'evento sublime curveggia lo spazitempo-sublime che si inabissa sublime in singolarità sublimi transinfinite: tali da creare un curveggiare sublime che sublimeggi una superstringa infinitesima sublime. La superficie s’increspa o curveggia fino a disvelare lo spazitempo soggiacente, le subsidenze che ondeggiano, lì s’inabisserà sublime nella cronotopia sublime. Si eventuerà un chiasma spaziale sublime, eventità del sublime che transcendeggi. Là si disvela il sublime che s’eventua sublime dalla nullità, o dal nihil quale chiasma che chiasmeggi il sublime transinfinito. Sarà quella cronotopia sublime estasità o chiasmepochè ove s’inabissano le instabili ed ekstatiche sublimità ontopologiche, quale singolarità del chiasma ontopologico sublime che sublimeggi la singolarità spazitemporale o cronotopia sublime tempospaziale in macro o nel micro o monade sublime. Sarà cronotopia sublime disvelata dall'ontopologia sublime. Ma quella spazitempità è transinfinita con eventi sublimi de-liranti, o nel delirio che delireggi sublime o sub-limen, cioè di curveggiare oltre la linea dell'orizzonte e quindi in un altro mondeggiare sublime. Il sublime fenomeggia indecidibile quando si sveli nel chiasmepochè ontopologica ondeggiante spazitempi, lì ove gli eventi sublimi dell' ontopologia della monade sublime leibniziana quale microsfera transinfinita sublime. L'arte del sublime è l'evento sublime che mondeggi. La verità sublime ondeggia quale verità dell'essere sublime. Nell'arte sublime curveggia l'essere sublime, è lì sublime l'aletheia che aletheggi: l'ondeggiante svelatezza sublime dell'essere dell'entità nellA libertà Spazitemporale. O sublime arte-spazitemporale. L'arte sublime Spazeggia la Lichtung sublime, la radura sublime o Vuoto sublime o chora che incurveggi, è l'arte del sublime? E' l'ondeggiante aletheia sublime? la verità sublime dell'esserità è transinfinita. Heidegger ondeggiò lo spazio come il curveggiare dell'evento sublime, è l'essere che c’è nello spazio del sublime. Lo spazio sublime è in Heidegger presente sin da Essere e Tempo, lì Tecneggia come senso dell’essere dell’esserci. Heidegger curveggiò la spazialità sublime della spazialità dell'essere sublime. In Essere e tempo c'è la differenza ontopologica tra mondeggiare e spazeggiare sublime: l’esserci sublime è nel mondo che sublimeggi. L’esserci sublime è nello spazitempo sublime che sublimeggi l'esserità-nel-mondeggiare-sublime. Heidegger ondeggiò la spazità sublime dell'esserità sublime: l’essercità sublime è un mondeggiare sublime che sublimeggi e curveggi la spazità sublime. L'ontopologia sublime svela l'esserità sublime che spazeggi l’esserità la tempità sublime che sublimeggi la spazità o Lichtung sublime, la radura sublime splendente o sublime radura dell'esserità: spazità diradante ove si possa abitare e poieteggiare l'estasità sublime. Lo spazio sublime heideggeriano non è altro che l’abitare poetante sublime, o chiasmepochè che chiasmeggi o curveggi in sè una simmetria, rigorosità, completezza cosmica che, nella sua essenza, al suo interno ondeggi e sveli a-simetrie e dissoneggi il sublime, ove soggiorneggi lo spazio del sublime. Ma lo spazio ed il tempo possono svelare differenze ontopologiche: il tempo della kosmesi, la bellezza cosmica si eventua in una spazio sublime, e la kalousia spaziale si disveli nell'ecxstasità temporale sublime che transcendeggi la kalousia sublime. In principio il sublime incurveggia ontopologicamente eventi dello spazitempo sublime. Il tempo o dimensione non spaziale del moto è infinito. Kant intuì il tempo ideale della sensibilità interna, introducendo così il dualismo tra il tempo psichico, della sensibilità interna, e il tempo fenomenico categorico: è il tempo astratto, ma c'è il tempo ontologico e pre-metrico, giacchè il futuro non è mai un' entità. Il tempo o lo spazitempo è il curveggiare. Da dove ha avuto origine la differenza ontopologica tra presente, passato e futuro? Perché si ricorda il passato ma non il futuro? L'evento sublime dell'Esserità sullo spazitempo abisseggia, dà la visione dell’Esserità sublime dall’invisibile, dà ascolto al silenzio inaudito, dà senso al sublyme: curveggia i sentieri dell’essere sublime nell’Abgrund-sublyme, nel senza fondo che fondeggi l’Esserità; il campo sublyme è la Gestell-sublyme dell’Abgrund-sublyme, incurveggia nei sentieri dell’abisso sublime. Lo spazitempo del sublyme è l'ontopologia dell’esserità sublime, è la Gestell sublime dell’abissità, dell’Abgrund-sublyme, radura sublime dell’invisibile, sublime indicibile. Il sublyme è la transonanza dell’Esserità che ondeggi nello spazitempo il sublyme. Il sublime è la Gestell nell’Abgrund-sublyme, senza fondo nell’aldilà, oltre l’orizzonte, oltre il tramonto, oltre la fine e il fine, oltre l’eclisse. Il sublyme che spazeggi la Gestell-sublyme, l’impianto sublime ove l’Esserità sublime curveggia, ondeggi dall’aldilà in-contro e si incontra nella sublyme spazitempità, quale Esserità aldilà che ondeggi, davanti, dinnanzi quale intervolto, dell’invisibile, indicibile, inaudito del sublyme.Il sublyme-spaziale è parousia ondeggiante aldilà: eventità che incurveggi nei sentieri della gettatezza quale Abgrund-sublyme dell’Esserità abissale che ondeggi nella radura ontopologica, nel vuoto ontopologico, nelle singolarità della cronotopia sublime. La differenza ontopologica tra il sublime e la sublyme spazità che eventeggi nella differenza tra l’Essercità sublime dell'onTopologia dell’Esserità sublime che ondeggi incontro, che si in-contra, di fronte quale sublymanza dell’aldilà, dell’abisso, quale curveggiante Gestell dell’Abgrund-sublyme. La sublyme spazità dell’Esserità che ondeggi di fronte: è la sublyme abissità che curveggi sempre di fronte, ci abita e che curveggi quale aldilà. Ma il sublyme è parousia della struttura ontopologica, cura, pensiero poetante del sublyme. La sublyme spazità è l’Esserità-sublyme:curveggiare dell’abisso sublime, dell’invisibile, dell’indicibile, dell’inaudito, dell’aldilà, è libertà ondeggiante, è più libertà, sublyme è la libertà dell’Esserità-sublyme che transcendeggi. Il sublyme è la radura ove incurveggia e ondeggia l’eventità dell’Esserità sublime. La spazitempità sublyme è il curveggiare della parousia dell’Esserità sublime che incurveggi dall’abisso, dall’aldilà, dall’invisibile, dall’indicibile, dall’inaudito: decostrueggia il tempo dell’Essercità, o il sublyme spazio ondeggia l'Abgrund-sublyme, dà fondatezza o Grund-sublyme, incurveggia in relatività, quale Esserità che sublimeggi l’Essercità, o la Physis, Ikona sublyme del pensiero poetante della Physis-sublyme, è la differenza dell’Esserità sublime che curveggi la Physis dell’Esserità che eventua l' Esserità dell’Abgrund-sublyme dell’Essercità, o dell’Esserità che mondeggi la Physis-sublyme-ontopologica. Lì la transonanza dell’Esserità sublime ondeggia, dà senso all’ontopologia poetante della Physis-sublyme. Ma il campo della Physis-sublyme-ontopologica è l'onTopologia: immagine dell’abisso dell’Esserità o dell’Esserità abissale che curveggi il sublyme che sublimeggi il grund-sublyme o gestell-sublyme, ikona-sublyme della struttura ontopologica ove incurveggia l’Esserità-sublyme dell’Essercità Physis-sublyme: si eventua quale essere-sublyme dall’abisso dell’Esserità o Physis-sublyme o struttura ontopologica. E’ l’Esserità-sublyme quale eventità che ondeggi nel chiasma-sublyme dell’Esserità ontopologica e eventeggia la Physis o koinè, disvela la differenza ontopologica della Topologia dell’Esserità sublime: Essercità nell’Essere-sè e nell’Essere al di là dal sé, senza-fine-sublyme transinfinitezza della Physis. Una dissonanza sublime cronologica o chronotopia che dissoneggia o cronotopia sublime. Bachtin mutuò la cronotopia dall'episteme della physis sublime, è lo spazitempo. Bachtin ondeggia la cronotopia della narrativa letteraria, il romanzo greco, lì la narrazione è chiasma del chronos-topos o chiasmepochè della cronotopia estetica sublime che ondeggi sublime nel tempo e nello spazio. Il sublime poetante della cronotopia è la relatività del chiasma tra tempo e spazio sublime. Il tempo ondeggia visibile, lo spaziotempo incurveggia visibile nel tempospazio ed ondeggia quale cronotopia del romanzo. Nella cronotopia sublime la dimensione temporale ondeggia visibile nella cronotopia che incurveggi. È l’interagenza del chiasma sublime cronotopia nel mondeggiare curveggiante in interazione. È spazitempo della Physis sublyme che spazeggi l'ondeggiare dell’ indeterminatezza, dell’invisibile, dell’infinitesimale, dell’indicibile, dell’inaudibile, della kalousia, aldilà dell'agatousia, aldilà del mondeggiare e del nulleggiare, aldilà del tempo e dello spazio sublime, Esserità sublyme, Esserità in relatività con l’Essere aldilà. L’ontopologia del sublyme è la spazialità dell’essere nella physis, o della physis dell’essere sublime che transcendeggi. Il disvelarsi dell’aletheia ontopologica è l'ondeggiare,il curveggiare la luce, la gettanza che si dà alla luce nella radura sublime vuota e libera della spazitempità sublime della physis dell’essere sublime. Il curveggiare della disvelatezza discopre la spazitempità della physis sublime ontopologica esserità. È la spazitempità della radura sublime vuota, dello spazeggiare ove abita sublime e ondeggia l’essere che disvela physis o aletheia dell’esserità, quale ontopologia poetante, o ontopoiesis sublime dell’esserità nella physis. È lo spazio che spazeggi l’esserità che ondeggi le fondamenta, s'incurveggi e decostrueggi la radura sublime della physis e eventeggi in spazitempi della physis dell’essere e si disveli quale gegenstand sublime, che transcendeggi l'ontopologia dell’esserità. L’ondeggiare ama disvelarsi nella radura luminosa della physis dell’essere sublymanza dell’esseRità, o essere l’aletheia dell’esserità, eventità sublyme. L'ondeggiare ama nascondersi nel sublyme dell’esserità ontykona della physis per eventuarsi quale svelatezza nel gegenstand dell'ontopologia sublime dell’immagine dell’esserità. Ma perché l’ontykona ondeggia quale sublyme dell’esserità che transcendeggi la nullità che nulleggi, o del niente che nienteggi? Ma perché la differenza ontopologica incurveggia l’aletheia della physis dell’esserità sublime ikonica della topologia ontologica dell’esserità. È la physis sublime che si eventua quale sublymanza sia nella ontocronia che nella ontokairosia o cronotopia sublime che transcendeggi: nell’ontocronia dell’essere dell’entità, nella ontokairosia dell’esserità eventità della singolarità sublyme. Spesso ondeggia sia l’ontocronia della physis della mondità che l’ontokairosa singolarità dell’esserità, o meglio nel sublyme è assentemente presente l’una o presentemente assente l’altra nella stessa radura luminosa dell’ontopologia dell’esserità sublymanza o ontopologia-del-sublyme, ontopologia dell’ikona o dell’imago dell’esserità o topologia ontologica dell’ontikontopia sublime. È quella la differenza ontopologica della tempità sublyme: mentre l' ontocronia incurveggia nella physis mondana o dell’esserci, l’ontokairosia si dà, si eventua nell’esserità-sublyme. La sublimità per esserci ondeggia l’ontopologia. Lì l’esserità sublimità ondeggia nell’oblio o nascosta nella physis mondeggiante, o nell’esserci. Ma l’ontopologia dell’ontikona si sottrae dalla ontokronia per abitare poeticamente la radura luminosa della sublime ontokairosa esserità-sublyme-per-l’essere che ondeggi nella physis o mondità, ma che si differenzia nell'interpretanza infinita, quale ermeneutica ontologica dell’essere sublyme per l’esseRità. Qui l’impianto, la ge-stell dell’ontopologia del sublyme si eventua quale sublime ontikona ontopologica ontopoietica, anzi la gestell, la struttura ontopologica, è l’ontikona dell’esserità sublyme dell’esseRe, di più è ontopoiesis dell’ikona nella radura vuota ontopologica. L’ontopologia dell’esserità-sublyme si disvela nell’essere-la-radura, lichthung-sublime, quale gestell della radura sublime dell’esserità: lì nella spazità vuota la struttura ontopologica dell’esserità-sublyme soggiorna poeticamente quale ikona sublime della ontokairosia. L’essere-la-radura sublime del grund sia dell’abgrund dell’esserità-sublyme, sia fondamento sia abissità dell’ontopologia del sublyme: lì l'eristica sublime si eventua ikona dell’aldiqua e dell’aldilà. Solo così L’ontopologia dell’esserità-sublyme curveggia l’interagenza tra ontokronia e ontokronotopia: nell’essere-sublyme si eventua l’esserità della ontopologia kronotopica ikonica che dispiega l’ontocronia iconica già assentemente presente nell’ontocronotopia. Nella physis sublime c’è l’esserità gestell-ontokronotopica ed ondeggia sia nella gestell-ontopologica, sia nell’ontopologica gestell-grund o gestell-abgrund, alla gestell-abissale, alla struttura ontopologica dell’esserità-sublyme nella gestell che transcendeggi. Ma perché? Forse l’ontopologia dell’esserità-sublyme eventua la gestell-ontokronotopica della gestell-ikona nell’esserità sublymanza dell’essere oltre che ondeggi l’esserci. Già c'è l’interagenza del tempospazio o cronotopia, l’ontopologia dell’imagine-spaziotempo sublime nella gestell-poetante-pensante dell’essere-sublyme-ekstasità. Lì l’ikona-tempo si disvela nell'ikona-spazio-tempo, quale ikona spaziotemporale dell’aletheia-tempo o dell’aletheia-spazitempo curveggiante la gestell-aletheia o gestell-verità o struttura ontopologica della gestell-sublime, quale gestell-poiesis o gestell-ontopoiesis della gestell-ikona dell’esserità-sublime dell’ontokronotopia. È la gestell dell’ontopologia dell’esserità-sublyme che ondeggi quale sublymanza che transcendeggi, dell’essercità che cura nella radura ontopologica l’eventuarsi della gestell-ontopoietica. L’esserità-sublyme è l'ondeggiare del mondeggiare, dell’essercità, della parousia assentemente-presente, dell’esserità che mondeggia sublime, dell’immagine dell’esserità mondeggiante, dell’imago dell’esserità, dell’ikona dell’esserità, della gestell della sublymanza, della struttura ontopologica del sublyme. L’esserità-sublyme è il curveggiare ontokronotopico della struttura ontopologica dell’esserità, dell’essercità quale gestell-imago, della gestell-imagine, della gestell-ikona della gestell-poetante-pensante. È la prova ontopologica dell’esistenza del sublyme o meglio la prova ontopologica dell’esistenza della gestell-sublyme, della struttuta ontopologica dell’esserità-sublyme. Non quale prova ontopologica dell’esistenza del sublime, o quale prova ontopologica della sublimità, giacchè l’essercità mondeggia nella sublimità è già parousia nell’ontocronotopia mondeggiante, quale parousia ontokairosa della gestell-sublime dell’esseRità: la sublymanza è l'ex-stasità ontopologica o estasità che risoneggi o echeggi o ondeggi quando gli dei sono in fuga dalla physis e dall’aldilà, dalla spazialità e dall’ontocrontopia. Lì ondeggia l’esserità estasità dell’essere, quale ontopologia dell’estasità dell’esserità-sublime dell’estasità-sublime-dell’esserità. È l’ondeggiare dalla nullità, dalla radura vuota e libera, dalla diradanza curveggiante estatica sub-lime che ondeggi dopo essere stata kriptata nel nulla, nel niente, nel non-ente, nelle entità, nelle superentità ontoteologiche. Fin allora l’essere fu assentemente presente quale niente o quale nulla ove abita l’essere kriptato e obliato: il nulla quale esserci kriptato, il nulla quale evento kriptato dell’esserità. Il dis-oblio dell’esserità-sublyme ondeggia quale eventità dell’estasità dell’esserità-in-esserità-sublime che transcendeggi la singolarità che incurveggi o previene o avviene o perviene, si dà, ondeggia, si dis-abissa, si dis-oblia quale sublyme in esserirità, si decostrueggia nel nulla, niente-oblio: lì ove l’esserità si kripta lì si dekripta, lì ove la verità dell’essere kripteggia, lì decripteggia quale esserità-in-verità o essere-la-verità-dell’essere-sublyme, o essere-la-disvelatezza-dell’essere-sublyme-che-si-dà quale sublyme-che-si-eventui dall’essere che ondeggi la verità dell’esserità e incurveggi l'esserità-sublyme. Nel curveggiare sublyme l’esserità ondeggia la disvelatezza dell’aletheia della physis-sublyme, vivenza nell‘esserità-per-il-sublyme. Hölderlin o Leopardi, Friedrich o Turner ondeggiano o disobliano il sublime dell' esserità estetica, Le sublime est mort, vive le sublime! il sublime ondeggia nell'esserità, è dissonanza sublime poetante mondeggiante. Cos’è il sublime che sublimeggi? Kant pensò nella completezza l' essere sublime nell'immensità della natura o l’infinità stessa nella natura sublime. Kant ideò un sublime transcendente. Il sublime è sublime che ondeggia il sublime della trascendenza sublime. Sublime ideale del sublime quale adeguatezza della verità sublime o sublimità immensa del sublime che mondeggi sublime lucreziano. Il sublime di Lucrezio è il sublimeggiare della physis sublime. Il sublime di Lucrezio è la physis-sublime del sublime. Sublime ondeggiante il sublime che spazeggi il sublime kronotopico della sublimità o l'intenzionalità del sublime di Lucrezio-sublime o sublime lucreziano, o infinità della natura, o della physis cronotopica che sublimeggi il sublime Poetante! Il sublime di Lucrezio è il sublime che spazeggi la physis sublime che curveggi il sublime mondeggiante la verità sublime: Der Mönch am Meer di Casper David Friedrich è la sublime cronotopia della physis. Friedrich o Turner sono il sublime lucreziano del sublime che spazeggi la physis dell’esserità. Lucrezio è l'instabilità della physis sublime. O essere-per-il-sublyme-della-morte-nella-physis o essere per la morte del sublyme o essere per il sublyme della morte, quale morte della nullità o morte della nullità che nulleggi. In quell‘esserità curveggia l‘ontopologia del sublyme che sublimeggi la kronotopia sublime. E lì incurveggia l‘ontopologia che curveggi il sublime o l’ontopoiesis che ondeggi il sublime dell‘esserità mondeggiante o gestell dell‘essere solo per la morte, o nullità che nulleggi quale sublyme poiesis o della poiesis della morte del sublyme che transcendeggi. Quell’evento ontopologico della transcendenza ontopologia dell‘esserità-nel-mondo, incurveggia l‘esserità-nihil o esserità nihil che nihileggi nel sublime. Può l‘esserità fondarsi sull‘esserità-nel-mondo che nulleggi? E il sublyme fondarsi sulla sublymanza che ekstaseggi o la poiesis sulla poiesis che ondeggi, o sul nulla che nulleggi o sul niente, o sulla katarsy sublyme o sulla gestell-sublime o grund sublime, o radura sublime o lichtung sublime, può l‘esserità essere fondata dall' esserità-abissale o dall‘essere-nell‘abissità sublime, abgrund che curveggi le fondamenta e ondeggi quale fondatezza dell‘esserità sublime o del sublyme che sublimeggi o della sublyme ekstasità d‘essere l‘ikona dell‘esserità-nella-mondità o della sublymanza dell'ikona o della imago sublime? E‘ l‘esserità sublime che ondeggi le fondamenta dell‘essercità e curveggi L‘esserità gettata nell'essere per la morte sublyme: l‘esserità-per-il-sublyme può salvare il sublyme nel suo declino verso l‘essere per la morte. Solo così l‘esserità ci può salvare, Ci salverà dall‘angoscia per la morte del sublime o della sublimità per la morte o dell‘essere per la morte, o dall'esserci per la morte. O ci salverà dall‘essere-nella-tempità-della-morte-sublime o morte del nulla-niente che nulleggi, nella spazità-che-spazeggi il sublime o la cronotopia del sublime, evento dell'ekstasità o ontoevento della mondità. Dasein che ondeggi nella radura ove si eventuò poetante l’esserità, l'erranza nel sublyme curveggia nel tempo della sublime struttura ontopologica dell’ontopoiesis che transcendeggi sublime. L’evento sublime lì curveggia la radura quale ikona dell’esserità che ondeggi e dà alla luce e dà luce al sentiero ontopologico dell’essere sublime che spazeggi la kronotopia sublime. Quale radura vuota e libera, sgombrata dalle tempità, si disvelerà nell’autopoiesis ontopologica, L’esserità fonda e ondeggia e dà senso al sublyme, quale curveggiare sublime estasità del pensiero-pensante dell'ontopologia fluttuante; l’oblio si dis-oblia curveggiante il sentiero interrotto e ascolta la visione che parla tra gli interstizi dell’intermittenza dell’essere-poetante sublime. Il sentiero curveggia l’essere verso la radura e ama kriptarsi ondeggiante nel sublyme: l’evento dell’esserità sublyme incurveggia la verità ontopologica ed eventui verità sublimi? Nell’eventità sublyme l’atetheia con intenzionalità ontopologica degli eventi della physis disvela l’indeterminatezza infinitesima e prossima alla vuota nullità, lì curveggia l’ontopologia del sublyme prima dell’eventità. Già aleggia nell’ontopologia l’eventità della physis sublyme, lì ondeggia quale aletheia della physis che non trema di fronte alla fuga degli dei. La verità ontopologica incurveggia fondità della radura Sublyme dell’esserità o differenza ontopologica della physis nell’essere-sublyme che transcendeggi. La differenza ontopologica curveggiò l’eristica, o l’isteresi ondeggiò quale erranza del sublyme, lì si eventuò quale esserità dell’essercità, giacchè anche gli dei sono fuggenti. Si disvelò il curveggiare dell’erranza dell’esserità nell’essere-sublyme, ma quell’evento ondeggiò la diradanza dell’esserità, dell’essere vuota nullità che nulleggi, o vuota radura ove si possa abitare poeticamente o disvelatezza delle risonanze sublimi. Lì nella diradanza della radura si cura l’abisso dell’essere diradanza ontopologica dell’essere-sublyme-che-transcendeggi. In quell’esserità nella diradanza dell’essere ondeggiò l’ontopologia dell’essere per la verità dell’essere nella verità sublime, o essere per l’aletheia sublime o essere nell’aletheia sublime, o essere-per-il-sublyme o essere-nel-sublyme. È l’increspatura che curveggi l'ontopologica diradanza che ondeggi l’essere dall’oblio, dal suo essere stato un essere-nel nulla o un essere-nel-niente, o meglio l’essere stato compreso quale essere-del-nulla o essere-del-niente o solo essere dell’entità. L’ikona dell’esserità sublime si dis-oblia dall'essere-del-nihil o essere del nihilismo o essere per il nihilismo per ondeggiare quale ikona dell’essere-nella-physis-sublime dell’esserità, dell’essere sublyme esserità. La luce dell’essere ondeggiò dal dis-oblio per essere divelanza della luce dell’esserità ontopologica dell’essere nella radura sublime, o l’ikona dell’essere nella diradanza quale imago dell’essere-radura sublime dell’essere-diradanza-sublime. Quella gestell sublime o struttura ontopologica si dis-oblia per essere nella physis sublime, per essere sublime della physis quale essere sublyme dell’essere che curveggi l'ontopologia d’essere mondità. È la singolarità della luce sublime della diradanza che si dis-oblia o si dis-abissa quale ontopologia dell’ikona dell’essere-sublyme della physis, dell’essere-physis-sublyme, quale curveggiare in essere dell’imagine dell’essere sublyme, quale ondeggiare dell'esser oltre il nulla, oltre il niente, oltre il non-ente, oltre l’entità, oltre la morte dell’esserci, oltre il nihil, al di là del tempo, essere aldilà, essere l’aldilà, essere nell’aldilà, essere per l’aldilà: essere la poiesis, essere nella poiesis, essere della poiesis sublime che transcendeggi. Solo così l’esserità è l’essere-sublyme-dell’esserità ondeggiante l'ontopologia. È il dis-oblio dell’essere poetante che disvela la physis poetante, il sublyme poetante della verità poetante o dell'aletheia poetante sublime,l’esserità-sublyme quale intermittenza dell’esserità sublime o ex-stasità ontopologica o estasità che risoneggi anche quando gli dei sono in fuga dalla physis e dall’aldilà, dalla spazità e dall’ontocronia. E' l’essere estasità dell’esserità, quale ontopologia dell’estasità dell’essere-sublime dell’estasità-sublime-dell’esserità. È il curveggiare dal nulla, dalla radura vuota e libera, dalla diradanza estatica sub-lime dell’essere-sublyme-dell’esserità. Il dis-oblio dell’esserità-sublyme ondeggia l'estasità dell’essere-in-esserità, si dis-abissa, si dis-oblia quale sublyme essere nel sublyme che incurveggi l’essere-in-estasità, il sublyme è l’estasità ex-statica dell’esserità, l’essere che curveggi l’estasità dell’esserità. La tempità quale ikona dinamica dell’eternità o ikona ontodinamica dell’apeiron o ikona ontodinamica dell'infinito, la gestell dell’esserità sublyme discopre l’essere sublyme quale imagine dell’apeiron del pensiero sublyme dell’apeiron kairos o della kronotopia infinita. Solo la kronotopia sublyme dell’esserci curveggia l’eternità o la kronotopica ontopologica sublime. È il dis-oblio della verità che incurveggia dal nihil. È lì che l’essere-sublyme-ontopologia si eventua all’interno dell'ontologia dell’essere sublyme ekstasità ontopologica del sublyme. L’essere-sublime staglieggia l' eventità ontocronopica dicibile: si dà alla physis quale estasità-physis-sublyme, l’esserità del sublime-abissità, ontopologia del sublime. E lì incurveggia l‘ontopologia dell'estasità-poiesis o ontopologia dell‘ikona dell‘essere mondità o trascendenza ontopologia dell‘immagine dell‘essere-mondità, o estasità nella lichtung-abissità o essere-nell‘abisso, abgrund che incurveggia le fondamenta dell‘essere sublyme? L‘essere è estasità sublime: l‘essere-per-il-sublyme è l'estasità-sublyme. Solo così l‘essere estasità Ci salverà, ekstasità-sublime che ondeggi l’essere o l’esserci sublyme, si dà sublime e dà sublyme la fondatezza dell’esserità ekstasità dell’essere-mondità:ondeggia l' ontopologia dello spazio-tempo da abitare poeticamente quale ontopoiesis-estasità o essere sublyme dell’essere sentiero ininterrotto dell’ontopologia poetante del sublyme. L’evento della radura estasità ondeggia alla luce e dà luce al sentiero ontopologico dell’essere radura vuota e libera, sgombra, lì curveggerà l‘ontopologia dell'estasità, quale sublime estasità. Il sentiero o la radura sublyme ondeggia verità-dell'estasità ontopologica che transcendeggi sublyme. Ma l’ontopologia degli eventi della physis curveggia l’estasità infinitesime prossime al vuoto o in prossimità del nulla o quale transcendenza della mathesis-physis, o ontopologia che transcendeggi mathesis-physis-estasità del sublyme. Già aleggia nell’ontopologia del sublyme l'estasità-evento della physis sublyme: giacchè lì ondeggia l’ontovisione dell’esserità, la visione ontopologica dell’essere-sublyme, la transonanza ontopologica dell’aletheia dell’esserità curveggiante l’ontosonanza sublyme, nell’esserità-sublyme-estasità. L’esserità si getta, si dà, ondeggia nella mondità sublyme o l'estasità sublime dell’ontosonanza che curveggi l’ontopologia dell’essere estasità sublyme. È aldilà che trascendeggi l'estasità sublyme dell’essere sublyme. È l’essere-sublyme dell'estasità: lì nell’abissità della spazità vuota ove l’essere ondeggia per abitare la mondità, quale essere-sublyme dell’esserità, aletheia della sublymanza dell’essere-sublyme della sublymità dell’essere estasità. Anche quando la sublymanza decostrueggia ondeggia estasità. L’ontopologia del sublyme è la monade sublime che estaseggia il sublime, è la transcendenza transinfinita ontopologica:Esserità della transcendenza della mathesis che incurveggi sublime l'estasità della monade sublime che transcendeggi sublime. Lindemann dimostrò che P-greco, oltre ad essere un numero irrazionale, è anche trascendente: non è soluzione di alcuna equazione algebrica a coefficienti razionali: è una monade sublime, è la monade che ondeggi in sé una polarità interna che tempeggi sublime: interiorità-tempità dell' essere la monade fenomenica trascendentale, incurveggia in evidenza e decostrueggia L’epoché fenomenica, è la monade sublime dell'estasità che transcendeggi l'estasità della monade in estasi? E la fenomenologia dell’essere trascendentale?La monade dell'estasità Lì incurveggia, lì ondeggia, lì nel vuoto, lì nella radura sublime si dà gestell-sublyme, lì cura e krypta l’indicibile sublyme, svela l’evento dell’essere-sublyme o all’essere-che-resta-invisibile o all’essere-che-resta-inaudito o all’essere-che-resta-indicibile o che fin allora era-invisibile, era-inaudito, era-indicibile, e che si disveli lì ed aldilà in essere che si eventui nell’ontosonanza e ontovisione dell’ikona-essere-sublyme. Lì in quell’essere-per-la-fine o in quell’essere-per-la-fine-dell’essere che è ancora invisibile-inaudito-indicibile-abissale si disveli l’evento dell’essere per la fine della morte, o dell’essere per la fine della morte-del-sublyme, quale ikonapoetante dell’essere per la vivenza dell’essere o dell’essere per la vivenza dell’essere-sublyme, o dell’essere per la vivenza del sublyme o dell’essere per la vivenza della verità nella sublymanza dell’essere sublymità dell’essere. Lì ondeggia l’evento dell’essere-verità-del sublyme, lì curveggia il pro-getto ontopologico dell’essere-sublyme-della-verità-dell’essere, dell’essere-sublyme-dell’aletheia-dell’essere, dell’essere-sublyme-della-disvelanza-dell’essere. È il curveggiare ontopologico dell’essere che si eventui lì nell’ondeggiante essere la disvelatezza del sublyme, per essere solo sublymanza dell’essere e mai più solo sublyme. Lì l’essere in diradanza vuota, in radura-diradanza s’eventua ontopologico dell’essere sublyme esserità: il sublyme consente l'ontopologia del sublyme dell’essere-che-mai-non-c’è, ma che c’è sempre e sempre ci sarà quale sublyme dell’Esserità: quale Ontopologia dell'estasità. È il dis-oblio dell’Esserità Poetante che disveli la Physis in estasi sublyme della Verità-Aletheia poetanti, Pensiero Poetante dell’Esserità-sublyme dell’Esserità Ontopologia o ex-stasità ontologica o estasità della Physis, della spazità-Ontocronia. Si disvela così l’essere in estasità dell’essere.Il sublyme è l’estasità ex-statica dell’Essere come Essere-del-sublyme. Nel sublyme, l’Essere è l’ondeggiare dell’Essere-Aletheia, o è l’Ontopologia o Lichtung sublyme, Essere-sublyme che incurveggi dal Nulla, dal Non-Ente, dalla vuota Radura dell’Essere. Così il sublyme ondeggia la verità e l’Aletheia curveggia il sublyme, l’Essere-sublyme disvela lo spazio libero dell’Essere, spazio della Radura sublyme. Struttura Ontopologica dell’Essere-sublyme-Verità. Evento della Gestell dell’Essere che curveggi sublyme, che ondeggi la luce o dà all’essere-la-luce o si dà quale Essere-nella-luce-dell’Essere-sublyme Esserità. Ekstasità del sublyme. Ekstasità dell’Essere-sublyme. Solo con il curveggiare dell’Essere-sublyme è consentita la sublymanza dell’Esserità sublyme. Ontopologia sublyme della transcendenza spazitemporale della Verità-Esserità sublyme. Ontopologia della sublyme ontocronia in transcendenza sublyme: è sublime Radura-Ontopologica o Ontopologia dell’Esserità-Eventità dell’Essere. La tempità estetica della musica ondeggia nella sublimità o ontopologia musicale in estasità sublime, quale tempità interna o ontogenica della musica sublime. La tempità endogenica della musica sublime incurveggia nella tempità sublime o ontopologia della tempità, si dà nel tempo, quale ontopologia della musica dell’esserità. La tempità della musica è il curveggiare della verità dell'esserità, la musica sublime della tempità. Dasein musicale del sublime è sublimeggiare nel tempo, essere enigma sublime. La musica non pensa, così come la tempità, è il Dasein del sublime che ondeggi incontro, è parousia sublime, in accordo coi tempi. Dasein sublime musicale è l'evento che transcendeggi. La musica è sublime verità che tempeggi nel tempo. La musica è l'esserità che tempeggi. La musica è l'esserità che ondeggi nel tempo dell'essere sublime pensante pensato al di fuori della tempità musicale?Sublime tempità musicale. L’estetica della tempità sublime. L’estetica della monade sublime della cronotopia o kairousia, l’estetica degli eventi sublimi, degli eventi temporali, degli eventi che transcendeggino il sublime. Gli eventi del sublime sono eventi dell'esserità o l' evento dello spazitempo. Tempo degli eventi sublimi è l'eventuarsi dell' esserità nella verità, è l'essere la verità. Leopardi ondeggiò l'infinità dell’essere.Parmenide curveggiò l’essere eterno e trascendente. La struttura stabile della struttura trascendente è la verità sublime. Leopardi incurveggiò la nullità infinita. Leopardi è il pensiero pensante della nullità, il suo essere poetante è l'essere pensante. L’interpretanza del Sublime nel pensiero-poetante di Leopardi è l'interpretanza infinita della nullità, Leopardi ondeggiò il nulla, Leopardi disvelò la nullità sublime infinita, Leopardi curveggiò la verità del nulla. Nell' essere Leopardi ondeggiò la parousia sublime infinita della nullità, l’essere nulla di Nietzsche, nulla sublime dell'essere, verità dell'essere nientità, l’essere è nulla: l’essere sublime è il nulla, Leopardi è il poeta del nulla sublime, Leopardi è il Poeta dell'infinito sublime: l’essere è il non-essere? Poiesis Sublime è la verità dell’esserità: l’essere è il nulla. Ma è l’essere sublime, è l’esserità dell’essere:sublime nulla. Dasein sublime dell’esserità dell’essere Sublime. Sublime essere SublImE DELLA NulliTà. Nihil sublime nell’essere il nulla. Sublime è il curveggiare dell’essere:l’essere è nulla, è l’essere il nulla, l’essere ondeggia nel sublime nulla, il curveggiare dell’essere è tempo del nulla, è il tramonto della verità dell’essere, della tempità: l’essere è il nulla curveggiante. Aristotele ondeggiò l’essere che non è, quando non è, non è altro che l’essere nulla, l’essere è nulla. L’essere non è, l’essere è il nulla, il tempo incurveggia il nulla dell’essere, l’essere è sia il nulla sublime sia l'ontopologia della verità dell’essere, l’essere è l’essere che è e non è, è il nulla ondeggiante, essere il curveggiante non-essere. Il curveggiante essere sublime è la tempità. L’essere nel tempo è il non essere, l’essere nel tempo è e non è. Sublime è il curveggiare della verità intramontabile dell’esserità sia dell’essere parousia nell’essere nulla. L’essere Sublime è l’essere della transcendenza che è fuori dal tempo. Platone ideò l’essere e il non-essere. L’essere nell’essere, l’essere è e ondeggia non-essere. La differenza dell’essere sublime è l’esserità, è e non è, è l’esserità Sublime curveggiante l’essere. Dasein sublime del nihil è il suo essere nihil ondeggiante. Essere l’essere che si dà al niente, è niente, l’essere è niente. E' il nihil sublime:è nulla,è niente. Sublime niente è nulla assoluto, il nulla dell’ente. Plotino e Heidegger ondeggiarono il nulla sublime dell' essere: l’essere è il nulla, perché è il sublime. Dasein sublime del nulla: l’essere è il curveggiante non-essere. Sublime libertà infinita dell'essere il nulla. È l’essere sublime. L’essere sublime è l'ondeggiante nullità. La sublime esserità dell'evento del nulla: l’essere è l'evento sublime del nulla, verità del nulla e curveggia dal nulla, è l'evento sublime che incurveggi il nulla.Tal essere-nihil-ondeggiante. Aristotele ideò la transcendenza dal non essere all’essere dell'evento sublime dell’essere, l’essere è l'equilibrio stabile dell'evento sublime dell'esserità. L'angoscia sublime o l’angoscia dell'esserci è l’angoscia del nulla. L’angoscia ondeggia in sé il niente. Il sublime infinito tra essere e niente è l’angoscia: l’angoscia del nulla, è il tempo del niente infinito: è ni-ente. Nietzsche curveggiò l’essere Nihil-poíesis, nihil, nulla. Sublime nulla che incurveggi il nulla, è curveggiante nulla. Il niente è niente, esserci il niente-essere, non-essere, Nihil non-essere. Platone ideò l' Armonia tra essere e il nulla-essere. L'estasità abissale del nulla Platoneggia: l’armonia che Pitagoreggi è nulla abissale. È armonia dissonante del tragico Dionisiaco, il quale mostra l’orrore dell’essere oltre. È l’orrore originario del mythos tragico sublime, è sublime dionisiaco. Platone è orfico-pitagorico, l’entusiasmo sublime, o essere nel dio, o essere fuori di sé in estasità sublime: è la sublime estasità che transcendeggi. O estatica dionisiaca sublime tragicità. Qui l’entusiasmo sublime è essere ondeggiante sublime, è l'evento del sublime nell’evento sublime del tempo dell' esserità. È Plotineggiare l’ontopologia platonica del sublime. Platoneggiare la sublime ontopologia di Parmenide: l’essere è sublime curveggiare dell’esserità. Platone ondeggiò l'essere sublime dal nulla, l’essere curveggiò in sublime ontopologia. L’essere è verità sublime che trascendeggi e ondeggi nel nulla, o essere incurveggiante il nulla. IL SublIme DELl'essere NullA.Heidegger ondeggiò il nulla nell’essere che incurveggi il nulla come verità sublime dell'esserità. Nietzsche curveggiò il nulla sublime che incurveggi la tempità. IL pensiero poetante della singolarità sublime Tempeggia e incurveggia il sublime. Eraclito al di là di Nietzsche ondeggiò l'ontopologia sublime che curveggi lo spazitempo. Essere arche´che curveggi la kronotopia sublime. L’infinito è l’infinito sublime degli spazitempi infiniti. L’infinito essere sublime infinito è l’infinito sublime:essere infinito sublime dell’infinitità, l’infinita naufraganza è dolcezza della dissolvenza infinita, infinito è nulla, è essere ondeggiante infinito nulla. Essere nell’angoscia della nullità,l’angoscia curveggiante dalla visione della nullità poetante. La verità è nullità. SublImE deLL’Esserità che transcendeggi l’essere nihil, è il ni-ente Sublime. Parmenide ondeggiò l’essere sublime, è lì l'evento curveggiante del sublime. Ondeggia lì l’essere sublime che transcendeggi; l’essere è il sublime dell'evento o esserci per sé nell'evento del sublime. Sublime evento dell'essere è l'essere che è sublime, l’essere è la struttura ontopologica del sublime, è il fondamento dell’essere sublime, è l'evento. L’essere è l'eventuarsi del sublime, la struttura ontopologica dell’esserità, è la struttura ontopologica dell'evento sublime. L’essere è il suo non-essere. Il suo essere che transcendeggi sublime nel non essere. Platone ondeggiò l’essere curveggiante nella tempità, l’essere nel tempo è nulla: è sublime nullità. L’essere che non è quando non è, non è altro che l’essere nulla, l’essere è nulla che transcendeggi sublime. L’essere è sublime transcendenza dell’essere nulla, è l’essere transcendenza sublime dell'evento dell’essere che non è, è Al di là del nihil, l’essere è sublime transcendenza dell’essere che non è il nulla, l’essere è sublime transcendenza del nulla, l’essere è l’essere che non è il non-essere. L’essere è sublime nullità. Sublime che non è nulla, non è nullità sublime! è sublime nulla, è evento del nulla sublime! E' il nulla sublime che transcendeggi e incurveggi il nulla nell’essere nulla, l’essere è la transcendenza sublime del nulla, l’essere sublime è il nulla. Heidegger ondeggiò la differenza tra l’essere sublime e l’essere niente. Nella differenza ontopologica l’essere sublime è l’esserità. La verità dell’essere sublime è, ed è impossibile che non sia, l’essere è sublime.Tutto l’essere infinito è sublime. La verità del sublime è essere. L’esserità sublime è l’essere ontopologia sublime. Heidegger curveggiò il sublime essere-evento della transcendenza ontopologica che curveggi sublime e transcendeggi in verità dell’essere. L’essere curveggia la verità sublime dell’essere evento del sublime infinito. Monade sublime infinita nell’infinità sublime, è sublime infinito. Il sublime infinito dell’essere curveggia l'infinito dell’essere sublime. Il sentiero dell' essere sublime verità dell’essere è sublime essere della verità, è Il disvelamento del sublime, è la struttura ontopologica del sublime.Il pensiero Sublime dell’essere è la verità dell’essere. Nella verità sublime dell’essere sublime la differenza ontopologica è il che cosa è, è il che è verità dell’essere o il plesso o La struttura ontopologica. La verità dell’essere sublime è La verità sublime dell’essere. Ma la verità dell’essere sublime incurveggia la struttura ontopologica del sublime, è l'eventuarsi del sublime dal nulla. La verità dell’essere sublime ondeggia dalla nullità, la struttura ontopologica dell’esserità. Sublime essere nulla. L’essere sublime incurveggia l' essere quale struttura ontopologica dell’essere singolarità dell'evento sublime. La struttura ontopologica è la fondatezza del sublime, perché è il fondamento poetante del sublime, è il sublime evento dell' essere-nulla, sublime estasità della transcendenza ex nihilo. ChiasMa-plesso del sublime che ondeggi nella verità dell’essere poietante, La struttura ontopologica dell’essere quale fondatezza sublime, è l’esserità sublime. Sublime nulla che nulleggi poietante. Nietzsche ondeggiò il curveggiare della tempità dal nulla sublime, il curveggiare dell’essere abissità dal nulla, essere che incurveggi dall'abisso sublime dell'essere, curveggia lì lo spazitempo dal nulla, essere sublime che incurveggi la kronotopia, nulla che curveggi il nulla:essere-la-verità che curveggi il nulla e decostrueggi il nulla, ma curveggiare il nulla è l'estasità sublime della struttura ontopologica dell’essere estasità che curveggi il sublime, è l' essere che curveggi l'estasità dello spazitempo sublime. Plesso o chiasma ontopologico che curveggi lo spazitempo della singolarità sublime: la musica sublime. Ogni singolarità è un chiasma sublime, ogni accordo, ogni melodia, tema, variazione, è La musica sublime che curveggi nello spazitempo, è l'evento che curveggi il sublime. La musica sublime è il flusso che curveggia lo spazitempo sublime, echeggia e risuona il curveggiare dello spazitempo sublime. Ogni suono è il curveggiare dal nulla, in cui le stesse note risuonano, echeggiano e ondeggiano, risuonano i suoni sublimi del curveggiare ondeggiante poetante, perché La musica è l'estasità del sublime che curveggi lo spazitempo, è il chiasma sublime del suono e silenzio infinito, indivisibile. Schopenhauer riecheggiò l’idea e platoneggiò l’idea nella musica della kalousia. La musica è la struttura ontopologica del curveggiare dello spazitempo nella musica sublime-kalousia, la struttura ontopologica della natura sublime o physis sublime, è il fondamento del curveggiare dello spazitempo sublime: Nei suoni dell’armonia I suoni acuti, più mobili e più fuggitivi, ondeggiano da vibrazioni che curveggino lo spazitempo del suono fondamentale, e risuona poetante il curveggiare dello spazitempo. C’è qui fra toni superiori e Le note più vicine un ondeggiare echeggiante che curveggi lo spazitempo. Gli intervalli sono paralleli, la melodia, ondeggiante dalla voce principale, dalla voce alta, dalla voce cantante ondeggi libera e capricciosa, conservando sempre, dal principio alla fine, la connessione organica e significativa di un pensiero poetante sublime. Riecheggia nella struttura ontopologia armonica della musica la curvatura dello spazitempo sublime, quale ondeggiare della struttura ontopologica della natura che curveggi o physis sublime. Ondeggiante spazitempo in tendenza infinita, o essere il curveggiare infinito del sublime, è curveggiare sublime senza perché. È tendenza sublime infinita oltre la tendenza infinita per essere transinfinità sublime, ondeggiante infinitità senza perché, senza fine, è La musica sublime che curveggi lo spazitempo, la struttura ontopologica dell' Esserità sublime, è la struttura ontopologica della musica sublime: perché è la musica infinita che curveggi lo spazitempo, tendenza infinita ondeggiante la musica transinfinita. Ondeggiante consonanza e dissonanza curveggianti spazitempi, la musica poetante pensante è consonanza della kalousia e dissonanza o chiasmepochè dell'essere e nulla, La musica è l’esserci curveggiante del sublime, la musica è l'ondeggiare della verità dell’essere.
La musica pensante è La musica poetante della verità sublime dell’essere sublime, nella verità dell’essere curveggià da sempre e per sempre il sublime. C’è la verità sublime che curveggi spazitempi dell' esserci, o del nulla, incurveggia dal nulla quale increspatura ondeggiante dell'estasità dello spazitempo dell’essere. Ondeggiante singolarità sublime del suono eterno curveggia gli spazitempi sonori del silenzio, o accordo, o melodia, è l'ondeggiare del curveggiare dello spazitempo. La struttura ontopologica dell’essere Sublime è l’esserità. M. Heidegger ondeggiò il pensiero dell’essere Sublime. Lì la verità dell’essere sublime è verità dell’essere-verità-sublime. La dis-velatezza è il sublime. Heidegger disobliò la sublime verità dell’essere, del dis-velamento sublime dell’essere, l’essere è il sublime che si eventui quale struttura ontopologica della verità dell’essere. L’essere ondeggia nel sublime, è il curveggiare nella tempità sublime, è l’essere che transcendeggi sublime. Heidegger ondeggiò la spazitempità dis-velante sublime, la Lichtung sublime, la radura sublime. L’essere sublime heideggeriano ondeggia, si dà, Es gibt, sublime-Lichtung, radura-sublime, è il diradarsi che sublimeggi l’essere diradandosi: sublime Al di là dell’entità, qui ondeggia sublime Alterità. C’è Lichtung-sublime. L’essere sublime incurveggia la Lichtung-Sublime che transcendeggi la Lichtung. La Lichtung è il sublime che sublimeggi la Lichtung, la radura sublime è la diradanza spazitemporale libera che transcendeggi la radura, o Lichtung-sublime. La radura sublime è la radura dell'aletheia sublime. La radura sublime è l'ontopologia sublime delLa Lichtung, la radura è L’esserità del sublime, è curveggiante spazitempo, il diradarsi sublime che transcendeggi Il diradarsi dell’essere, è l' essere alterità: l’essere è l’ondeggiare sublime, è differenza ontopologica sublime dell’essere. Heidegger ondeggiò nel sublime la verità dell’essere. Eraclito amò il nascondersi del sublime nell'esserità visibile invisibile. La spazitempità incurveggia il sublime abitare nella risonanza dell’essere che echeggi il curveggiare sublime nella disvelatezza. L' essere è spazitempo sublime o l’essere risplendezza sublime che ondeggi la disvelatezza dell’essere. L’essere incurveggia l'elevarsi sublime al di sopra in estatica verità spazitemporale. È il disvelarsi sublime. Lichtung dello spazitempo sublime. Il sublime ondeggia la Gestalt dell’essere Sublime-ontopologica-Lichtung. L’essere sublime è niente, l’essere sublime è nihil, è ni-ente, non ente. La Lichtung sublime dirada l’essere, l’essere è l’essere sublime, è il nulla che nulleggi sublime, è nulla sublime nell’essere: il curveggiare dell'essere sublime dall'Abgrund, o abisso sublime. L’essere sublime è Ab-grund, Lichtung abissale sublime senza perché. L’essere sublime è Ab-grund che sublimeggi il curveggiare nella Lichtung, sublime Ereignis dell’essere Che incurveggi l'Ereignis spazitemporale dell’essere, è Ab-grund-sublime. Nell’essere sublime curveggia la Lichtung, la radura sublime che ondeggi spazitempi, è la radura Sublime della verità dell’essere, è l’evento sublime che ondeggi il curveggiante spazitempo della verità dell’essere. Ab-grund sublime è essere nulla visibile invisibile spazitempo, È l'evento del sublime che transcendeggi l’essere evento sublime dall' Ab-grund sublime. E' sublime evento spazitempo, è evento che incurveggi la kronotopia sublime, è sublime evento che sublimeggi l'Ereignis-Sublime. L’evento sublime abissale eventeggia senza perché, è senza perché Sublime dell’essere spazitempo. L’evento dello spazitempo sublime che transcendeggi la verità dell’essere evento sublime.

Nessun commento:

Posta un commento