lunedì, ottobre 12, 2020

Schopenhauer Filosofia della musica ed Architettura musyk

Schopenhauer




All'interno di queste considerazioni si innesta una riflessione sulla tematica del ritmo. 
Questa riflessione non ha in realtà il suo punto di forza nel fattore temporale, che del resto
resta in ombra nell'intera filosofia della musica di Schopenhauer ed è oggetto di considerazioni disperse e piuttosto marginali.
Il richiamo al fattore temporale, in quanto sembra attirare l'attenzione sugli aspetti propriamente metrici, e in generale sulle partizioni di diverso grado di cui consta il brano musicale, fa pensare piuttosto ad una possibile corrispondenza con la spazialità, e quindi alla ricorrente analogia tra musica e architettura  analogia che risulta particolarmente urtante per Schopenhauer per il fatto che essa si trova in diretto contrasto con la posizione che l'interpretazione metafisica assegna ad esse.
Rammentando un'osservazione di Goethe riferita da Eckermann secondo cui l'architettura potrebbe essere definita una musica irrigidita, e dunque inversamente la musica una
architettura disciolta in forme temporali, Schopenhauer osserva che in effetti questa analogia potrebbe essere fatta valere proprio in rapporto alla problematica ritmica. 
Infatti il ritmo assolve nella musica quella funzione ordinatrice e di coesione interna che è assolta nell'architettura dalla simmetria.
Veramente Schopenhauer intende alludere al significato più ampio di questi termini.
Si ha qui un'ulteriore conferma della tendenza di Schopenhauer a insistere sui fondamenti aritmetici, in quanto essi si prestano ad una reinterpretazione metafisica: il collegamento tra il significato metafisico della musica e questa sua base fisica e aritmetica è possibile perché ciò che 

si oppone alla nostra apprensione, ossia l'irrazionale o la dissonanza, diventa l'immagine naturale di ciò che si oppone alla nostra volontà ; e viceversa la consonanza, o il razionale, facilmente dominabile dalla nostra facoltà di apprensione, diventa l'immagine di ciò  che
soddisfa la volontà (ivi).
Nel Mondo si accenna appena ad esso osservando addirittura che è opportuno
tacere intorno alle molte cose che andrebbero dette sull'aspetto temporale
della musica per il fatto che a qualche lettore il presente libro sembrerà  forse già prolisso (WWV, I, p. 371[385]).  
Di questo argomento dunque non è il caso
di parlare e del resto, a ben pensarci, l'impostazione proposta non esige che se
ne parli.93Eine erstarrte Musik: WWV, II, p. 582 [1331].
94ivi, p. 581 [1330].

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